L'uomo abita l'ombra delle parole, la giostra dell'ombra delle parole. Un "animale metafisico" lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l'ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l'uomo legge l'universo.
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<!-- wp:image {"linkDestination":"custom","align":"center"} --> <figure class="wp-block-image aligncenter"><a href="https://editorialedomani.us10.list-manage.com/track/click?u=dc6df7df0e866f3485077ffd9&id=27b4848a4a&e=87a2d45b86" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc"><img src="https://ci3.googleusercontent.com/meips/ADKq_NaUxxltnaDUrH8q4UZFIsj-uhupfKTyuLFxcg-SwpXgbAp0ZWfz6hjgazHY9PjCrkZ017v94t3CDXrjK4sBF61ZJD3bgBqc3JOgjXDuqXPoidcNR9c1NzXbVv2A-kJFXbbPReLy8AAuQx1pUSXyrk_gEac1vjguNas=s0-d-e1-ft#https://mcusercontent.com/dc6df7df0e866f3485077ffd9/images/2d7c9ab6-334d-aea9-6a14-7ce66b3a05c1.jpg" alt="" /></a><figcaption class="wp-element-caption">Domani è oggi</figcaption></figure> <!-- /wp:image --> <!-- wp:paragraph --> <p>14 marzo 2025</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>PUTIN detta le sue condizioni sulla tregua di un mese</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Buongiorno care lettrici e cari lettori,</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>ieri Vladimir Putin, per la prima volta dopo la proposta di tregua nata dalla mediazione tra Stati Uniti e Ucraina, ha parlato. Da Mosca ha ringraziato Donald Trump, ma ha posto ulteriori condizioni per approvare il cessate il fuoco: il presidente russo vuole che l'Ucraina non riceva più armi dai suoi alleati e fermi l'addestramento di nuovi soldati. Per il momento, anche Trump - che continua nella sua opera di destabilizzazione che dovrebbe dare la sveglia all'Europa, secondo <strong>Joseph Nye</strong> - sembra voler prendere tempo e definisce le parole di Putin «promettenti» ma «incomplete».</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>È chiaro che qui ci troviamo di fronte a due Avatar (Trump e Putin) guidati da due Intelligenze Artificiali che stanno giocando una partita a poker su chi vincerà la guerra delle negoziazioni. Stiamo attenti, sia Trum che Putin in realtà pensano e agiscono come due Intelligenze Artificiali in competizione.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Come andrà a finire questa guerra di punture di spillo o punture di zanzara? Entrambi pronunciano parole «promettenti» ma «incomplete». E vanno avanti così. Ma non si intravede un punto di caduta.</p> <!-- /wp:paragraph -->
14.3.2025 16:45Commenti su Due poesie di Tiziana Antonilli interpretate da ChatGpt interpellata da Alfonso Cataldi – La poesia nell’epoca della Intelligenza Artifici...Poesia di Tiziana Antonilli 1.LA CASA Sulla strada che i bambini a colazione spalmavano di sneakers in polvereogni ciao era un tamburo che correva e precedeva la farmacista in campana.Ora la casa si è svenduta al citofonole scarpe hanno migrato … Continua a leggere
14.3.2025 10:51Due poesie di Tiziana Antonilli interpretate da ChatGpt interpellata da Alfonso Cataldi – La poesia nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generati...<!-- wp:paragraph --> <p>Concordo con quanto scrive Giorgio Linguaglossa, è poesia quando resta il mistero, l'Enigma. D'altronde cosa è davvero pienamente conoscibile nel mondo e nella vita? </p> <!-- /wp:paragraph -->
14.3.2025 08:34Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di Tiziana...<!-- wp:paragraph --> <p>Ha scritto <strong>Dino Buzzat</strong>i nel 1963 :</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>«Per giudicare le poesie c’è un sistema semplicissimo e pratico per stabilire se una poesia è vera poesia: leggetela distrattamente, meccanicamente, senza il minimo sforzo, addirittura pensando ad altro. Se è poesia di quella buona, state pur certi che qualcosa vi entrerà nel cervello, vi toccherà come una punta. Perché la grande poesia contiene una carica di vita che basta toccarla inavvertitamente per ricevere una scossa. Naturalmente, per una totale comprensione, occorrerà in seguito starci su, leggerla e rileggerla. Ma una sommaria identificazione è facilissima. Come succede per i violinisti, che bastano quattro note per capire se sono grandi o no (mentre i pianisti sono un po’ come i prosatori, prima di esprimere un giudizio, bisogna starli ad ascoltare lungamente e poi pensarci su tre volte).»<br>(da <em>In quel preciso moment</em>o, Mondadori, 1963)</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il pensiero di Buzzati è intuitivo ma semplicistico, cioè semplifica eccessivamente il problema, anzi, addirittura si potrebbe sostenere il risultato esattamente contrario: se leggiamo una poesia senza il minimo sforzo, a mio avviso vuol dire che è una mediocre poesia, perché rientra nelle mie aspettative circa il che cos’è una poesia; la leggiamo, ci beiamo della sua “carica di vita” e subito dopo passiamo oltre, e la possiamo dimenticare. Al contrario, io ritengo che è poesia quando non riusciamo a capirla, quando qualcosa ostacola la nostra comprensione nonostante tutti i nostri sforzi. Quando mantiene il suo segreto.<br>Ecco un mio componimento del 2021, ben prima che approdassi alla poetry kitchen, ma che contiene già molti elementi kitchen. Proviamo a leggerla senza chiederci cosa significhi, distrattamente, senza chiederci alcun perché.<br>(Giorgio Linguaglossa)</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Il corvo del malaugurio</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Un cavallo di legno sortisce dal ballatoio di via Pietro Giordani 18, dove abito, entra nel bagagliaio di una peugeout pargheggiata davanti all’edificio<br>E dice: «I am tired and stop worrying.»</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>«È una questione di volumetrie, di interruttori della luce, di abduzioni, e di abluzioni», pronuncia il Signor Faust.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Io e mio fratello siamo tornati bambini, ci svegliamo all'improvviso nell’ambulanza che ci sta conducendo all’obitorio.<br>Mia madre viene a prenderci appena usciti dalla scuola elementare. Sorride.<br>Mio padre è tornato dalla guerra. È ferito alla testa. Ha un buco che lui nasconde dietro un ciuffo di capelli. È strano, non ci parla mai di guerra. Ci ha portato una mitragliatrice in regalo per la Befana, spara proiettili di cartone, noi bambini la mettiamo sul treppiedi, giochiamo alla guerra, spariamo con le pistole giocattolo, gridiamo: bum bum!</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>«Il corvo del malaugurio è sempre in agguato sul trespolo. Gongola e gorgheggia come un soprano del Falstaff», dice mio padre.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Mio padre mangia margherite, finocchi e polpette al cianuro. Dice: «Bambini, il piatto è servito».</p> <!-- /wp:paragraph -->
13.3.2025 08:52Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p>Sebbene sia più esatto parlare di <strong>hilarocommedia </strong>per questi interventi militari di Ivan Pozzoni piuttosto che di hilarotragoedia, non c’è dubbio che Ivan giudicherebbe esatto nominare queste sue composizioni come <strong>interventi</strong>, come frecce di quarzo appuntite dirette negli occhi dei poeti elegiaci e lirici che prediligono andare in gondola mentre il mondo va in rovina, scosso da terremoti geopolitici di inaudita ferocia.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Uno dei più saldi principi estetici che Pozzoni fa proprio nella sua poiesis interventistica è la non-corrispondenza fra la cosa e la parola, la non corrispondenza fra la parola e la verità qualora si accettasse la convinzione pozzoniana secondo la quale è illogico supporre esistente l’universo, essendo il nulla cosa assai più ragionevole e gradevole. Pozzoni riconosce come valevole quella letteratura che si propone di inventariare il nulla sfiorato dalle parole, che assumono perciò il valore di rifiuti che si offrono come segno di altri rifiuti. Ecco spiegata l’attitudine di Pozzoni ad avere un certo commercio da commediografo con le parole di seconda mano, quelle usurate e usufritte, magari prese a prestito da altri poeti suoi compagni di strada, scelte non per omaggio ad uno sterile amicalismo, ma in quanto già usate e consumate dal logorio della letteratura mono-uno, usa e getta incapaci di evocare alcunché perché non c’è più da scoprire niente nel nulla, niente nel grembo del linguaggio, là dove si consuma un colloquio di fantasmi con altri fantasmi, che non sono da intendersi alla stregua di allusive visioni terrorifiche, ma in quanto in corrispondenza ad una mancanza ad essere costitutiva del Reale. Sono infatti l’assenza, la mancanza i nuclei della vita fantasmatica e della poiesis in generale, sia essa «riot», come piace dire a Pozzoni o «kitchen», come la intendiamo noi.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>La nuova poesia nell'epoca del Capitale cognitivo</strong> è un ircocervo con frittura di pesce. Il Capitale è una entità cognitiva, pensa, sa, ma l’arte ne è consapevole? Se sì, allora dismetta gli abiti di scena, adotti la strategia del camaleonte, si mimetizzi tra gli oggetti, tra le orme, tra le tracce, diventi magma, macchia, struttura dissipata e/o dissipativa, Nella post-poesia interventistica di Ivan Pozzoni non c’è un metodo, non c’è un copione, non c'è un concetto di tradizione, c’è piuttosto una strategia di accerchiamento dell'avversario, della poesia elegiaca. In un markettificio universale in cui si assiste al caos del mondo delle compravendite immobiliari applicato alle relazioni estere (leggi Trump), perché mai non trattare la forma-poesia alla stregua delle compravendite immobiliari?. Pozzoni si è adeguato in modo dialettico alla questione della poiesis del nostro tempo, non osserva le esigenze di politica interna, gli opportunismi, i ratings, i titoli di borsa dei cortigiani, ma segue il proprio umore suscettibile e rivoltoso, va per rivoltellate e per sillogismi, per invettive e retropensieri detti a voce alta. “<em>This is going to be great television</em>”, ha detto Trump con un sorriso a 32 denti. Sicuro, la poiesis la si può scrivere come un episodio mal recitato di Donad Trump. Ormai è Donald il vero direttore d’orchestra della «nuova poiesis». Altro che!, roba da fare impallidire il mago Woland!</p> <!-- /wp:paragraph -->
13.3.2025 06:59Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p>L’ideologia trumpiana <strong>Make America Great Again</strong> da anomalia è diventata la norma, merce da esportazione traducibile in tutti i paesi che adottano l'ideologia trumpiana-muskiana, da noi tradotto da Salvini in <strong>Prima gli italiani</strong>. Motto d'accatto salviniano, traducibile con frase da operetta in: <strong>Make Italia Great Again</strong>. Motto maccheronico di valvassini che inneggiano laudi al loro Padrone.</p> <!-- /wp:paragraph -->
12.3.2025 14:22Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Mario Lunetta<br>Acrostico di Mario Lunetta su Sangiuliano, da <em>Autoritratto con acrostici</em>, 2013</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Se nell’ordine chiuso ti rinserri<br>Aria pura respiri con l’erbario<br>Nei modi che ti detta il tuo rimario<br>Giuntando del bestiario i duri ferri.<br>Innervi saldamente alla radice<br>Urgenze e lontananza di poesia<br>Lambisci l’immortale tua fenice<br>In un volo presente di follia.<br>Al tempo e alla tua vita la chitarra<br>Nobile accordi col tuo secco verso<br>Ove il corso elegante mai non sgarra</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Rifacimento dell’acrostico di Mario Lunetta ad opera di Gemini interpellato da Giorgio Linguaglossa</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Sei nella ratio marxista anticapitalista<br>Aria inquinata respiri con l’abecedario<br>Nei tempi che decide il planetario<br>Giungono i mondi che ci detta il fascista<br>I nervi saldi della Ragione ci dice<br>Urgenze e rimembranze da farmacista<br>Lunetta come l’Ariosto maramaldeggia:<br>Il crine, il sembiante, il sen della fenice<br>Ahi che il tempo inviso non erra<br>Nobili ricordi col tuo secco verso<br>Ove il corvo parlante ci rinserra</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Sangiuliano, Acrostico su Mario Lunetta, da <em>I piaceri della rima</em> (2023)</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Mentre letteratura va raminga,<br>Ascia di guerra la tua penna affondi,<br>Recuperando dignità e lusinga<br>I tuoi giudizi sempre chiari e tondi<br>Ormai siam soli a dire come stanno<br>Le cose nostre e loro e senza uggiosa<br>Umiltà di servo in tanto affanno<br>Non cedi mai d’un passo in verso e in prosa.<br>E tetro vai. Nuotando nell’inchiostro,<br>Tutto ti spendi dentro al mondo bruto,<br>Teneri ak bacio e così duro al rostro,<br>A stato il verbo, non soltanto astuto.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Commento di Giorgio Linguaglossa</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Sangiuliano (classe 1942), poeta di «umor saturnino di apota naturale, malcapitato in seno al consorzio umano» (dizione di Marcello Carlino), fa parte di quella non foltissima schiera di poeti giunti a noi, Dopo il Moderno, dalle spiagge del Moderno (che nel frattempo si è mutato in Anti-moderno), che ha saputo fare una koiné espressiva dialetticamente innervata sulla tradizione del fonosimbolismo e innevata con degli spruzzi di cultura post-sperimentale, e quindi fondata sullo slittamento del significante visto come una non innocua ordalia stilematica o innocua moneta fuori corso e interpretato alla stregua della sua individuale lettura della «poetica terminale» (dizione di Sangiuliano) che ha avuto luogo nella poesia degli ultimi cinque decenni del novecento e del post-novecento. Sangiuliano adotta dunque una prassi poetica che conserva in sé una raffinata tecnica oratoria allevata in casa, tra le galline, le uova e i conigli della sua magione fuori porta, con l’ausilio di una finzionalità antica e nobile di stampo «quasi petrarchesco» (ancora dizione di Sangiuliano) inquinata con inserti plebei e dialettici di provenienza post-sperimentale con relativo abbassamento del ritmo e della cadenza eloquiali. Linguaggio poetico loico e laico di suggestiva musicalità questo di Sangiuliano, al di là di ogni intento meramente ludico o cinematico, che si nutre di lessemi spurii insieme ad altri un tempo nobili d’una nobiltà gattopardescamente decaduta nella nuova civiltà della Intelligenza Artificiale.</p> <!-- /wp:paragraph -->
10.3.2025 10:53Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Distretto n. 11/d</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Mentre Penelope in giardino coltiva i pitosfori.<br>Il ministro Piantedosi chiama all’appello i proci per l’armata a cavallo alla conquista del Donbass.<br>Telemaco è a casa ad osservare il giro del ventilatore.<br>«Benvenuti in tempi interessanti», commenta.<br>I proci ovviamente, applaudono.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>I pacifinti rivendicano il disarmo di Itaca.<br>Bevono il vino di Pilo dalle coppe di Nestore, il loro capo che ha avuto salva la pelle da quel di Ilio.<br>C’è chiasso e musica ovunque.<br>Anche il cane Argo abbaia alla luna.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Torna tra noi dopo lunga assenza Odisseo<br>e ciò che ha da dire<br>Lo dirà in conferenza stampa1</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>1 libera riscrittura di una poesia di Francesco Paolo intini</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph -->
9.3.2025 16:55Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Angelo Gaccione, Poeti. <em>Ventinove cavalieri e una dama</em>, Di Felice Edizioni, 2025</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In questo libro di poesia Angelo Gaccione parla su e intorno a trenta poeti del novecento. È un parlare ramingo, erraneo dove non c’è né inizio né fine, dove il titolo non è un vero titolo e l’ “io” non è che un io che finge di essere l’autore del testo; e il testo è un senza margini e si involge su se stesso seguendo il meccanismo della trottola; il racconto è impossibile perché qui il rendiconto, l’enumerazione, la contabilità – che i medici e la legge esigono con il loro interrogare – contagia anche il discorso poetico, e, poiché ogni volta il raccontare si chiude in un render conto, il senso possibile e attingibile ogni volta rischia di venire tradito, finisce in un significante che rimanda ad un altro significante e così via. La legge e il dare alla luce una composizione poetica che parla di un’altra composizione poetica di un altro autore del passato obbediscono allo stesso movimento, della fantasia e della ragione. È un movimento riflettente che obbedisce alla ratio della <em>mimesis</em>. L’ordine del giorno è anche questo, ci chiede continuamente di interrogare una presunta realtà. Interrogando i poeti che ci hanno preceduto ci si sottomette alla stessa dialettica dell’interrogazione, alla sua ratio profonda. E l’interrogazione diventa «oscena» ha scritto una volta Slavoj Zizek, perché assomiglia ad un parlare di un fantasma con altri fantasmi. Levinas ha detto una volta che «fare un racconto, parlare, è già un redigere un rapporto di polizia». La verità della poesia è in questo teatro, in questo voler sfuggire al giogo del racconto, quando invece ogni racconto assomiglia, nel suo linguaggio, nella sua postura e nel suo stile al referto di un medico legale dopo che ha finito la vivisezione di un cadavere. Questo aspetto «luttuoso» è ciò che un lettore vede nella poesia moderna, almeno da <em>The Waste Land </em>di Eliot in poi (1922), che non considera più criticamente possibile e attingibile organizzare un testo-racconto senza ricorrere ad un «fuori», che per Eliot era il «correlativo oggettivo». Ma è proprio l’impossibilità di sfuggire al racconto che fa ricadere la poesia sulla sua intima contraddizione di fondo: che l’interrogare è proprio di una mentalità poliziesca che vuole scoprire l’autore e il committente di un delitto. E così il discorso poetico diventa una interrogazione sulla scena del delitto, e ricade nel pozzo senza fondo del racconto e del rendiconto contabile e poliziesco. A ragione scrive Gaccione:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Non ci restano che i versi dei poeti</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ma è raro che ci sanno consolare.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gaccione chiede ai poeti che ci sappiano «consolare» con le loro parole belle e buone. Ma è appunto questo obiettivo che oggi appare quantomeno problematico. Almeno da Eliot in poi. È proprio l’impossibilità di sfuggire al giogo del rendiconto e della «consolazione» che qui è in gioco. È questa la posta in gioco del gioco. È la problematicità e l’impossibilità del discorso poetico che è in gioco, la sopravvivenza della poesia nell’epoca della sua riproducibilità digitale infinita per il tramite della Intelligenza Artificiale generativa. O che altro? È in gioco qualcosa che supera la stessa posta in gioco.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(g.l.)</p> <!-- /wp:paragraph -->
9.3.2025 08:10Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>A proposito della Hilatragoedia di Ivan Pozzoni</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Sebbene sia più esatto parlare di <strong>hilarocommedia </strong>per questi interventi militari di Ivan Pozzoni piuttosto che di hilarotragoedia, non c'è dubbio che Ivan giudicherebbe esatto nominare queste sue composizioni come <strong>interventi</strong>, come stille di quarzo appuntite dirette negli occhi dei poeti elegiaci e lirici che prediligono andare in gondola mentre il mondo va in rovina, scosso da terremoti geopolitici di inaudita ferocia.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Uno dei più saldi principi estetici che Pozzoni fa proprio nella sua poiesis interventistica è la non-corrispondenza fra la cosa e la parola, la non corrispondenza fra la parola e la verità qualora si accettasse la convinzione pozzoniana secondo la quale è illogico supporre esistente l’universo, essendo il nulla cosa assai più ragionevole e gradevole. Pozzoni riconosce come valevole quella letteratura che si propone di inventariare il nulla sfiorato dalle parole, che assumono perciò il valore di rifiuti che si offrono come segno di altri rifiuti. Ecco spiegata l’attitudine di Pozzoni ad avere un certo commercio da commediografo con le parole di seconda mano, quelle usurate e usufritte, magari prese a prestito da altri poeti suoi compagni di strada, scelte non per omaggio ad uno sterile amicalismo, ma in quanto già usate e consumate dal logorio della letteratura mono-uno, usa e getta incapaci di evocare alcunché perché non c'è più da scoprire niente nel nulla, niente nel grembo del linguaggio, là dove si consuma un colloquio di fantasmi con altri fantasmi, che non sono da intendersi alla stregua di allusive visioni terrorifiche, ma in quanto in corrispondenza ad una mancanza ad essere costitutiva del Reale. Sono infatti l’assenza, la mancanza i nuclei della vita fantasmatica e della poiesis in generale, sia essa «riot», come piace dire a Pozzoni o «kitchen», come la intendiamo noi.</p> <!-- /wp:paragraph -->
8.3.2025 12:13Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Benvenuti in tempi interessanti. Chi l'avrebbe mai detto che l'immobiliarista della Trump tower</strong> <strong>adesso si è messo in testa di rimodellare la geopolitica del mondo</strong>. <strong>Questo a te, questo a me e pace a patta</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>“<strong>Stiamo assistendo al caos del mondo delle compravendite immobiliari applicato alle relazioni estere degli Stati Uniti</strong>”</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><em>di Emanuele Monaco</em></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Se non lo si fosse già capito prima, Zelensky, l’Europa in generale, ha un problema e il disastroso incontro alla Casa Bianca di venerdì lo ha mostrato plasticamente. Trump non è interessato ai punti specifici di un accordo di cessate il fuoco tra la Russia e l’Ucraina, non gli interessano le richieste di Zelensky di garanzie di sicurezza, le ritiene un’inutile perdita di tempo. Trump vuole solo un accordo qualsiasi che lo faccia apparire come il grande negoziatore che crede di essere e lo vuole subito, anche alle condizioni di Putin. Questa è una realtà che molti analisti faticano a digerire.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ancora oggi ci sono alcuni che cercano di razionalizzare il comportamento mostrato venerdì. Ci sono sicuramente motivazioni nascoste, strategie di negoziato originali, partite a scacchi in 6 dimensioni che ci sfuggono. Dai, per forza, se no come spieghi il fatto che il Presidente, Vice-Presidente, Segretario di Stato degli Stati Uniti abbiano umiliato il capo di stato di un paese alleato, un paese invaso e in guerra, di fronte a esponenti della stampa di stato del paese invasore (ricordiamolo, la TASS c’era e non Associated Press), usando argomenti della propaganda russa, lo abbiano incolpato della guerra e accusato senza motivo di mancare di rispetto?</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Alcuni tirano fuori persino il famigerato dialogo tra Meli e Ateniesi raccontato da Tucidide. Qui, parrebbe voler dire la metafora, nel peggiore dei casi sarebbe andato in onda il classico scontro tra realpolitik di bruta potenza e le ragioni di giustizia e di valori condivisi. Trump avrebbe affermato il diritto del più forte a scapito di qualsiasi criterio di equità e etica. L’Ucraina deve arrendersi, cedendo territori che i russi neanche hanno conquistato, senza niente in cambio, contando sul rapporto ambiguo tra Trump e Putin come unica garanzia, oltre a vaghe elucubrazioni sul fatto che consentendo a interessi economici americani di sfruttare in un futuro non determinato il sottosuolo del paese, ciò fungerebbe da semi-deterrente.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>La verità mi appare invece più semplice. La prova di teatro di venerdì non è stata qualcosa di pianificato, Trump non sta cercando di rimodellare l’ordine internazionale o di creare una nuova dottrina transazionale delle relazioni estere statunitensi, non stiamo assistendo ad un ritorno alla diplomazia del grosso bastone di Teddy Roosevelt o addirittura della tradizione jacksoniana (andiamo su…). Abbiamo un presidente che ha puntato tutta la sua credibilità, e tutti i suoi sforzi in campagna elettorale, sull’ottenere dal “giorno 1” della presidenza il congelamento del conflitto in Ucraina, dopo che da almeno un anno il partito repubblicano cercava di bloccare o ridimensionare il flusso di aiuti militari al paese. Lui quindi ha bisogno che la faccenda si chiuda e subito, così da non permettere che la cosa definisca il suo primo anno di presidenza come è successo con Biden e l’Afghanistan. Zelensky in questo scenario doveva stare in silenzio, baciare l’anello, firmare l’accordo sulle cosiddette terre rare e annuire di fronte ad ogni assurda menzogna pronunciata, far sentire Trump come il padrone della situazione. Non è andata così e ci si è dati all’improvvisazione. Vance d’altro canto, impegnato a ritagliarsi un ruolo chiave in un’amministrazione in cui si vede oscurato dall’ingombrante presenza di Musk, si è prestato volentieri al gioco del bullo di fronte alle telecamere. Non c’è metodo, non c’è strategia. Stiamo assistendo al caos del mondo delle compravendite immobiliari applicato alle relazioni estere degli Stati Uniti. Esistono le esigenze di politica interna, i ratings, l’umore suscettibile di Trump e le macchinazioni semi-palesi dei vari cortigiani. “<em>This is going to be great television</em>”, sicuro, come un episodio mal scritto di The Sopranos.</p> <!-- /wp:paragraph -->
7.3.2025 16:14Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:image --> <figure class="wp-block-image"><img alt="" /></figure> <!-- /wp:image --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il corvo si posò sulla spalla del santimbanco che iniziò a rotolarsi dalle risa</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ma ecco che, Pum! lo spumante Brut di Pinerolo prese ad abbiare quando a sera saliva la luna con il seguito di poeti elegiaci </p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il Logos sputò sulla lotta di classe per un bicchierino di gin, disse che Socrate ne sapeva qualcosa</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ci fu chi disse squalo, chi lupo mannaro, chi orso siberiano. Io dissi coniglio perché nel mondo capovolto il coniglio mangia l'orso. Ovvio che si tratta di una fake news, ma non importa. Così fu in quanto il coniglio prese a lanciare bombe a mano e tric trac mentre le nuvole fischiavano</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Allora, il Logos sputò di nuovo sulla lotta di classe e disse: «avete visto cari compagni, tutta colpa di quel brutto ceffo di Carlo Marx!». A questo punto il Logos fece un passo di lato, ebbe un singulto e un rivolo di vodka russa a buon mercato macchiò lo sparato bianco</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ed ecco che anni dopo spunta Totò che cammina a fianco di Brunetto Davoli su una strada polverosa nel film "Uccellacci e uccellini" del compianto Pasolini. Totò dice qualcosa, ma non si capiscono le parole, la pellicola in quel punto è consumata...</p> <!-- /wp:paragraph -->
7.3.2025 12:43Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p>XXVI</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Vorrei un miliardo di respiratori<br>E perchè no? I carri armati<br>trasformati in ambulanze</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tu dici ottocento<br>e miliardi di mitraglie<br>fanno ratatatata</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tu ripeti miliardi e tra i denti<br>fai ratatata</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Sillogismi di tutto il mondo unitevi!</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E' per aver ragione?<br>Ma no, a questa basta uno zero</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Sono gli uomini ratatata<br>pionieri del pianeta RATATATA</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che cercano crateri per avere casa<br>a cui non sta bene l'atmosfera:<br>ossigeno più azoto uguale vita</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ma fosforo e tritolo che fa morte</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XXVII</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E se crolla il teorema aggredito-aggressore<br>cosa succederà?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ecco alcuni scenari:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>l'ipotenusa farà guerra ai cateti per aggiungere<br>Groenlandia e Panama alla sua area</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Anche Euclide si schiererà dalla parte giusta<br>e da un gasdotto saltato in aria discenderà gas liquefatto</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Persino Socrate riprenderà le armi dell'oplita e marcerà fino alle Termopili<br>dove Leonida sconfigge Serse come la filosofia l'arroganza.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ed Europa?<br>E' già molto se si vede al telescopio<br>intorno a Giove</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><br>XXVIII</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><br>Come accade all'inerzia,<br>una resistenza da partigiano mi ha preso<br>nell'attesa che passi il camion del dittatore<br>stringo a me il fazzoletto rosso.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In questo giorno di granitica intolleranza<br>ci è cresciuta una specie di ansia dialettica<br>un serrate i ranghi che Metternich è risorto<br>una lotta di classe di pop corn e Pepsi Cola</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Quante menti ha l'autocrate?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ci vennero a dire -tirandococi le orecchie<br>perchè avevamo ceduto il cuore alle dicerie-<br>che non ne avesse nemmeno una e bisognava<br>trapiantargli una rapa per spuntare le foglie<br>e mangiarne le cime.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ci opposero, per logica scolastica<br>che una dose di morfina avrebbe placato la crisi d'astinenza<br>e dove aveva visto topi avrebbe visto gatti</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ma dalla testa, sepolta in mezzo all'oro<br>spuntò l'elmetto di qualcuno, che pensava come un fungo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>come e perchè fosse cresciuto nella sua mente mai si seppe<br>anche se nota la parità di spora a sillogismo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>da qui discende l'appartenenza di uno stelo alla ragione<br>e dunque la diffusione delle sue ife.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ah, lotta di classe!<br>Friggere e riflettere pari sono<br>adesso è l'ora di portare olio in padella<br>e come ovvio,<br>sugo nel ragù di carne da macello.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>F.P. Intini</p> <!-- /wp:paragraph -->
7.3.2025 11:13Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di francoi...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>IN MEMORIA DI UN CRITICO LETTERARIO</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>CALEMBOUR</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Macerato da dubbi esistenziali,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><a></a>estenuato da figure retoriche,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>enjambements sinestesie cesure,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>cerco una via di fuga che mi salvi,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>minima scorciatoia a mitigare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>il logorio che dà l'arte poetica.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ho frullato lettere, metafore,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>sdruciti versi e un tot di rime in metrica.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ho shakerato il tutto,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>non senza un preventivo spargimento</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>di enfasi e puntini,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>virgolette-trattini-apri parentesi,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>spruzzando consecutio quanto basta.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ma fiutando sberleffi e stroncature</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(torpedine lo sguardo che ti folgora,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ti tarpa, ti medusa, incenerisce!...),</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ho rapido svuotato il macinino,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>temendo d'essere flambé al cognac</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>dal trestellato Michelin, barbuto,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>mitico chef, la stazza ragguardevole,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che a bocca aperta rugghia come il fulvo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>leone della Metro Goldwyn Mayer.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Le sue tre stelle sopra la toque blanche</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(la quarta in gestazione in pan di zucchero,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>con mousseline dal gusto irresistibile!...),</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>mi sembra il medagliato generale,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che alto in uniforme s'appavona</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(di più la toque ne inciela la statura!...),</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>sicuro di un suo posto nella storia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Così bozze a correggere mi accingo,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>lemmi e motti a sgrezzare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(stigma oraziano è il labor limae che</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>nobilita lo status di poeta).</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>***</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Resetto quindi il tutto nello shaker,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>agito come un fine sommelier</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e alfine verso, in elegante swing,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>la distillata ambrosia celestiale.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E la sorpresa è questa:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>prendono forma autonoma due distici</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(son demodées, randagi endecasillabi...),</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che qui di seguito io vi trascrivo:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>"E come potevamo noi cantare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>con il piede straniero sopra il cuore...(?)".</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Un po' più in là, come a chiudere il cerchio,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>"Alle fronde dei salici, per voto,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>anche le nostre cetre erano appese".</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ma a lato, per prodigio,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>come a sfidare i distici a duello,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ecco si posizionano, spavaldi,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>versi prosaico-onirico-poetici,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>un distillato cocktail di avanguardie:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>"Nella lontana Fiandra un bianco cavallo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>a galoppo giunge</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>su un tappeto di fiori;</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>una bellissima dama</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>accompagnata da valletti e cicisbeo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>esce da un quadro del Tiepolo,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>si incontra con Johannes Vermeer</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che indica la luna...".</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E a fianco dei due stili, in bella mostra,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>due maxi foto a svelarne gli Autori:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>il primo è Salvatore (1), l'altro è Giorgio (2).</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Non sono un arbitro, né un gip rampante.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Rimetto a voi la grana, m'appilato:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>l'ardua sentenza ai poster-s!...</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Umberto Vicaretti</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>versione neo-avanguardista iper-post-modernista (AI copyright)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(1) Salvatore Quasimodo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(Alle fronde dei salici)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(2) Giorgio Linguaglossa</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(La dama esce dal quadro)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>ANTI-CALEMBOUR</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Lasciato alle spalle l’esistenzialismo, sinceramente, i don’t care,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>miscelo e trituro metafore, consensi-assenzi, meccanico come lo iudex di Montesquieu,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>all’enjambements sostituisco implicature, alla sinestesia ribatto con l’anestesia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>l’artista italiano è un cervello in fuga che lascia in Italia il corpo con massima ipocrisia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il cocktail di metafore dell’autore engagée lascia del tutto indifferente il riottoso bonzo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>dell’ametrica tardomoderna, mi cospargo di benzina e incendio rime come uno sbronzo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(cosa vi attendevate?), con la mia Becchina, donna randagia apro e chiudo [] e √</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>sono in grado di usare la lingua come un Moulinex e nessuna becchina s’è mai lamentata.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A me mi stroncano, non appena mi vedono, cardinali e curiali dello Stato Pontificio,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>son aduso ad essere il maggior artista francese o albanese e ho preparato un dentifricio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>dl cianuro, da strofinare sui versi canini dei democristiani, e non temo Mangiafochi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ruggisco io, the tiger, in faccia al critico e creo casino come un’intera muta di diadochi.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Le tre stelle sono, comunque, meglio di un cinquestelle, c’è rimasto solamente Conte</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>a far vincere lo scudetto alla città massimo esempio di fastidiosa sguaiatezza bifronte</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Generali o Conti hanno entrambi le medaglie appuntate sui bottoni della giacca</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>non resta che ricordare loro che sotto il ponte di Verona c’è Pierin che fa la tacca</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>mezza tacca, in un bagno di umiltà, correggo le bozze in bozzi sulla testa dell’uomo medio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>indice che laurea mediocritas oraziana non si nega a nessuno, senza che ci sia rimedio.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>***</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Rassetto il disordine dei miei versi riot, flexo come un trapper con rime da vodka</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e benzodiazepine, non servo in livrea, estraggo l’ascia come un indiano Nootka,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>affetto, con affettato affetto, il lime al ritmo sincopato della Caipiro-ska</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e mixo munsciasc e patois come un irredentista della Val d’Aosta.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Piuttosto al distico, elegiaco, preferisco l’anapesto, basilico-pinoli-basilico</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>le bilottate del gobbo di Notre Dame, ermetico de li mortacci, la disgrazia Quasimodo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Gente, chi voglia udire il mirabile ardire delli Imbecilli,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ritorni in Piazza, vi si congreghi e stia in molta compagnia”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e neutralizzo in due versiliberi, liberi tutti, la dissenteria del maitre dell’ontologia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>estetica moderna, insieme a Montale e Ungaretti, e li faccio fuori:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Conosco l’Imbecilli delle Antologie, colle malinconie</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>di castrare le statue e le liriche, e di sciupare, nella melma, i fiori”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ossignur, mi rimbomba cerebro il refrain “Dove stanno bene i fiori?”, nel vaso di una stanza</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e dal bianco dello schermo mi appare Don Chisciotte, tramutato in Sancho Panza:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Non ci fu nemmeno bisogno di sottoscrivere la dismissione degli Eurobond, le aspirine</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Vennero bandite dalle farmacie, gli aperitivi ebbero la meglio e vennero riabilitati tramite</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ingestione insieme al Fripass, al Bypass e al Donbass”,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>questa nuova cicken poetry, abbandonata alla roipnol o sonnetto poetry di Pugliese e Intini,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ci colpisce tipo un pugno nello stomaco, combattenti da fight-club, come scomposti burattini</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ho capito che è una strategia estetica nuova: mi, per vèss onest, ghe capissi un cass.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gli stili sono due: uno è uno stiletto, l’altro è uno stilita, ci dimostrano uno scorcio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>a un angolo del ring c’è il vil Gian Pietro (1), all’altro angolo c’è Giorgio (2),</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>entrambi miliziani, Leonida alle Termopili, dal medio evo di Vicaretti il feroce critico</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>s’è fatto dipingere un neo sul visual (art) come Maria Antonietta e s’è convertito ermetico.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ai postumi l’ardua sentenza, inseriamo l’obolo di Caronte nel nostro juke-box,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che a digerire uno dei due stili occorrono quindici compresse di Maloox.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ivan Pozzoni</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>versione anti-avanguardista tardomodernista (IA copyright)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(1) Gian Pietro Lucini</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(Nuova ballata in onore delli Imbecilli di tutti i paesi)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(2) Giorgio Linguaglossa</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(Expired Wallet)</p> <!-- /wp:paragraph -->
6.3.2025 21:34Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di Ivan Po...<!-- wp:paragraph --> <p>QUANDO NEVICA</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Quando nevica</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e tutt'intorno brucia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>gnomi cadono in trance</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>rose sbombaccano uova di serpente</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A furia di rilegare molotov</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>le parole rastèrrano nell'acqua</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>a ricordo di dogmi bronti</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>incisi sui pioli del fegato</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A chi dare ascolto?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>prestare orecchio alle ostriche</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>pisciare sui reels di tik-tok</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>sbranare l'oclocrazia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E cosa dire alle giovani spose</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>storate da capogiri</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>troppo frettolosi da sotterrare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>sugli scaffali oppressi dell'incoerenza</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tra una stanza e l'altra c'è il mare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>serve una boccata di testosterone</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>e agitare bene il pinzimonio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>prima di pignorare un rigore</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph -->
6.3.2025 18:38Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di mimmo p...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>La guerra civile d'Occidente</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Dopo il decennio populista - del primo Trump e del secondo, della Brexit, di Bolsonaro, Orban, neonazisti e neofascisti e di tanti altri personaggi ed eventi a “trazione” populista - siamo ora entrati nel decennio della guerra civile occidentale. Tra le repubbliche e le mini repubbliche siamo già arrivati ai ferri corti.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A destra si <em>producono e consolidano miti, a sinistra si ricorre al fact checking</em>. E così</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>L’endecasillabo stravinse dappertutto<br>Mentre la rima divenne primo ministro.</p> <!-- /wp:paragraph -->
6.3.2025 17:52Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Giorgio Linguaglossa</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Ci sono ancora le lucciole</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ci sono ancora le lucciole.<br>Ci sono ancora le nuvole.<br>Ci sono ancora le farfalle.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ribbentrop sistemò il plotone di esecuzione mentre Molotov suonava il violino.<br>Così, l’itterbio intonò la grancassa prima che intervenisse l’oboe,<br>la nebbia diradò sopra gli irti colli di filo spinato.<br>La cinciallegra si sporse dal ramo del mandorlo fiorito ed emise un rauco sibilo.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>«Punirne uno per educarne cento», affermò il Signor Ribbentrop soffiandosi il naso.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Io guardavo per la terza volta la tazzina di caffè al centro del tavolo.<br>Il ventilatore continuava a girare come un girasole impazzito.<br>«Quando finirà questo incubo?», pensai.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>*</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Francesco Paolo Intini</strong><br>da Facebook del 29 settembre 2022</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Spyke di fine settembre</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Accadde all’inizio che un gatto sognò Tex Willer<br>E mangiò un topo.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il nulla sopravvisse nelle scatolette di tonno.<br>Gnam!</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>La parola passò di bocca in bocca ed infine diventò poltrona e sofà:</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Che c’è di buono in France?</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il parrucchiere di Gay-Lussac trasmette la notizia al dentista di Biden:</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Qui i secoli non hanno vita facile, spesso perdono la testa e si avvitano allo zero assoluto.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ma poi rinascono smaglianti nella bocca di un novantenne.<br>Il potere si conserva in bottiglie di pelati.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Dal sorriso riconosci il botox.<br>Putin nei lifting massivi</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Labbra e denti della Pennsylvania.<br>Ma se vuoi un Andreotti saporito</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Devi cucinarti un rospo all’amatriciana.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Io non sono Antigone -ripete un ragno sul muro</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ho lunghe bollette nel cassetto. Un mutuo per ogni angolo del soffitto<br>E stasera si mangia un sushi di vespa orientalis.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>La giuria lanciò i suoi dadi<br>lati che facevano linguacce<br>versi che mostravano le fiche</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>L’endecasillabo stravinse dappertutto<br>Mentre la rima divenne primo ministro.</p> <!-- /wp:paragraph -->
5.3.2025 07:53Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p>caro Lucio,</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>siamo diventati all'improvviso tutti cittadini di un mondo dove regna la<strong> ipnocrazia</strong>, ovvero, <strong>il mondo visto dal monitor</strong>. Il mondo si presenta ai nostri occhi capovolto. Il mondo è diventato un best seller. Il mondo è un monitor all'interno del quale noi ci troviamo in quanto chiamati una volta come spettatori e l'altra come attori. È il mondo eterodiretto del Capitale cognitivo (bella questa nuova categoria!). Il Capitale pensa, sa, immagina, agisce e ci precede, precede anche le nostre ombre. Precede anche il mago Woland, che non può fare altro che deriderci e dividerci, deridere e dividere la nostra umile Ragione umana che cerca di capire dove il mondo va. Woland può al massimo imbrogliare la matassa, insinuare nel mondo l'impensabile e l'inverosimile, ma il Capitale cognitivo lo sa, e gioca anche lui, lo gioca a tresette mentre gli schermi e i monitor attraverso i quali noi vediamo il mondo brillano incessanti nella notte della ragione. I sistemi di intelligenza artificiale sono diventati generatori di realtà, co-creatori di culture e di narrative multiple in cui il confine tra verità e illusione, autenticità e menzogna non è più rilevabile, poiché si incarna in un’infinita proliferazione di possibilità. Nella nostra era digitale i poteri politici, economici e tecnologici convergono nella capacità di stimolare, mantenere e modulare stati alterati di coscienza su scala globale, creando un regime di induzione ipnotica, in cui “l’invasione dell’intimo” diventa pratica quotidiana di controllo e di profitto economico. Sacerdoti e nuovi guru di tali paradigmi esistenziali sono le figure emblematiche di Trump e Musk, che svuotando il linguaggio di significato attraverso la ripetizione di formule vuote, e inondando l’immaginazione collettiva di promesse utopiche, riscrivono le aspettative generali, indirizzano i desideri, colonizzano l’inconscio, dirigono i comportamenti, in un contagio che assorbe e neutralizza ogni critica e dissenso. L’Ipnocrazia non ci rende vittime, ma complici e alleati. </p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:image --> <figure class="wp-block-image"><img src="https://www.ibs.it/images/9791255541035_0_0_536_0_75.jpg" alt="Ipnocrazia. Trump, Musk e la nuova architettura della realtà - Jianwei Xun - copertina" /></figure> <!-- /wp:image --> <!-- wp:paragraph --> <p>Il filosofo cinese Jianwei Xun nel suo libro <em>Ipnocrazia</em> (2024) analizza il nuovo habitat dell’<em>homo</em> <em>social</em> e le sue vulnerabilità, suggerisce le tattiche di resistenza da opporre all’assoggettamento universale. Innanzitutto, occorre sviluppare «una forma di <em>lucidità nella trance</em>, di follia controllata» che consenta di vivere consapevolmente negli stati alterati della coscienza vigile mantenendo una forte presenza critica. «Sospesi tra consapevolezza e immersione, dobbiamo applicare una forma di resistenza all’Ipnocrazia: non il rifiuto della simulazione ma la sua abitazione consapevole, rendendoci capaci di muoverci fluidamente tra realtà multiple, generandole e abitandole come si abita un sogno, con piena consapevolezza della loro natura costruita… L’Ipnocrazia non può essere sconfitta. Non perché sia invincibile, ma perché è un flusso. La sua forza risiede nella capacità di mutare, di adattarsi, di incorporare tutto ciò che cerca di resisterle». Qualsiasi ribellione o ipotesi di rivoluzione viene riassorbita, edulcorata, monetizzata, trasformata in performance: dall’attivismo dei Lgbtq+ ai movimenti climatici al neofemminismo, alle proteste pacifiste etc. Non basta opporsi alla disinformazione, smascherandola e cercando verifiche e correzioni (il <em>fact-checking</em>), in quanto l’Ipnocrazia continuerà a creare verità contrapposte e molteplici, ugualmente plausibili e accettabili. È inutile disconnettersi, ma occorre inventare forme di realtà condivise e alternative, anche se temporanee ed effimere, utilizzando la manipolazione mediatica in un modo che il sistema non possa rilevare e mercificare: Xun cita con ammirazione le beffe mediatiche di Luther Blisset degli anni novanta. Ergo, occorre inventare storie, introdurre inciampi nei processi ingannevoli, rivalutare l’incertezza, l’inefficienza, il disordine, la contraddizione, la inutilità dei sentimenti, la non produttività, la non competizione, la lentezza, il sogno, la fantasia. Deve essere impiegata ogni strategia di disconnessione e di dismetria al fine di evitare la tracciabilità e la manipolazione delle soggettività non ancora ibridatizzate da parte del potere. Agire come un cuneo liberatorio nella stratificazione orizzontale del mondo programmato, per questo progetto ogni risorsa è preziosa come elemento di sovversione tattica, consapevoli che gli aspetti squisitamente umani dell’esistenza: il dolore, il silenzio, la gioia, l'amore, l'autenticità, il caos non possono essere riducibili e quantificabili per via algoritmica. La <em>nuova ontologia estetica</em> con i suoi ultimi esiti della <em>poetry kitchen</em> intende muoversi in questo nuovo contesto storico e ontologico; in questa accezione impiega il digitale, la distassia e la dismetria, il track-imaging, il sogno e le allucinazioni, l'iperbole e la metalepsis per costruire una nuova <em>forma-poesia</em> diversa e dialettica, capace di abitare in modalità trasduttiva le nuove forme ontologiche della coscienza. Siamo appena agli albori di un processo lungo e imprevedibile che porta con sé aspetti e problematiche ignoti oggi non identificabili nella loro congestione e complessità.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://www.letteretj.it/p/16-brainstorm-limbarazzante-incontro?utm_source=multiple-personal-recommendations-email&utm_medium=email&triedRedirect=true" rel="nofollow ugc">https://www.letteretj.it/p/16-brainstorm-limbarazzante-incontro?utm_source=multiple-personal-recommendations-email&utm_medium=email&triedRedirect=true</a></p> <!-- /wp:paragraph -->
5.3.2025 07:30Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...<!-- wp:paragraph --> <p>Come è cambiata la nostra Memoria? Come è cambiata la nostra scrittura? Come è cambiata la nostra proiezione verso il futuro? Come è cambiata la percezione della nostra identità?<br></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Mi sono chiesto cosa potrebbe rispondere mago Woland. Forse che a tutta questa gente lui non può dare risposta, che ha i suoi orari e le sue abitudini; quindi, per favore, uno per volta. <br><br>«Egregio Linguaglossa, lei è un inguaribile sognatore»</p> <!-- /wp:paragraph -->
4.3.2025 17:47Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di Lucio M...<!-- wp:paragraph --> <p>XXIV</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><br>Cominciò con l’Apocalisse ma si capì<br>che si trattava di un Bene piuttosto terrestre</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gli angeli a suo favore prendevano<br>posizione nei PC e brillava in TV<br>una luce di Sanremo, fratello del Samario</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La battaglia dei tasti si svolse senza regole precise<br>Accampati tra stampa e screenshot<br>I numeri prevalsero sulle lettere</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ci si accaniva intorno a uno sportello<br>e una presa a muro sembrava aprire<br>un varco nel cielo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Si fa presto a dire Primavera <br>se non si vede ricrescere lo zaffiro sul cardo<br>e la mimosa non beve il suo Europio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ecco la Dea sdraiata sotto il tavolo<br>sbattere qui e là banconote da un trilione</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Intanto che Sardanapalo s’ingozza senza riguardo<br>Si circonda di servi e leccornie.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A questo punto si scopre che i seni di Afrodite<br>sono protesi di Promezio<br>e gli occhi che fanno innamorare<br>risplendono di Gadolinio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Come non bastasse al desiderio<br>una nuvola di Scandio avvolge il pube</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>la Polare, angelo caduto<br>si trova tra frantumi di vetro e vodka in fiamme<br>schiacciata sotto un piede di frigo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XXV<br><br>Si videro neuroni abbandonare i loro nidi<br>E come civette in delirio<br>cercare rifugio in buche di serpi<br><br>La migrazione portò la febbre nella giungla<br>dove l’Ebola sparava sui globuli rossi<br><br>Anche lì non aveva pace il cittadino<br>e nella ricerca di conforto<br>pregava gli alberi di trasformarsi in assassini.<br><br>Gli avvoltoi, i corvi si guardarono<br>dal mangiare i residui di democrazia </p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che, anche da morta<br>si lasciava divorare da cingoli, motoseghe<br>dalle ogive nascoste sotto bandane nere<br><br>Lasciavano i matteotti senza funerale<br>ammucchiati nelle loro denunce<br>maleodoranti<br>insaporiti dall’olio di ricino<br>ritratti accanto a principi ridenti<br><br>ci fu chi invocava il Sole<br>altri invece ordinavano dio su Amazon<br><br>Potevi leggere sui visi di cadaveri stravolti dalla peste<br>L’invocazione alla distruzione<br>l’odio traboccato col cerume dal naso<br>una specie di machiavellismo tra i denti<br>che non abbandonava le carogne<br>anche quando si fingeva mollica di pane<br><br>di madri figli stecchiti nei letti<br>o cani e topi sull’uscio di casa<br>parlavano male gli insetti<br>lasciando marcire le larve<br><br>I funghi non persero l’occasione d’intrufolarsi<br>nelle faccende di bionde, d’infanti, di cani randagi<br><br>Ragù di ossa, grasso, libidine<br>Scodellato dal crodiceps in persona<br>e scacco matto!<br><br>E noi a chiederci cosa cambia<br>Se sul trono di Laio si siede Edipo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>F.P. Intini</p> <!-- /wp:paragraph -->
3.3.2025 10:43Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>È dal periodo d'argento (all'incirca fino alla fine degli anni venti del novecento) che la poesia russa si è rifugiata in discorsi poetici di nicchia, ha scelto di non prendere atto del terribile «sisma» che ha investito la società russa dopo la caduta dell'URSS e ha scelto di fare finta che esso «scisma» non sia avvenuto, che tutto era come prima, che la poesia non era cambiata, che si poteva continuare a perorare e a fare poesia di nicchia e/o di super nicchia, poesia autoreferenziale, poesia della cronaca, del corpo, del quotidiano e chat-poetry.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Lo vorrei dire con chiarezza: la poesia di <strong>Pavel Arsen’ev</strong> (nato nel 1986 a San Pietroburgo, dove vive tuttora), non è affatto poesia ma «ciarla», «chiacchiera», battuta di spirito nel migliore dei casi. Alla poesia russa sono ottanta anni che manca un «Grande Progetto». Che non è una cosa che può essere convocata in una formuletta valida per tutti i luoghi e per tutti i tempi, non c’è una valigetta 24 ore che custodisce il «Grande Progetto». <strong>Pavel Arsen’ev</strong> non può andare oltre un certo limite nella critica della società russa, è questo il suo stigma. Dovrebbe fare come Brodskij, andarsene all'estero per poter fare una poesia importante.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il problema della crisi dei linguaggi post-periodo di argento della società russa non l’ho inventato io, ma è qui, sotto i nostri occhi, chi non è in grado di vederlo probabilmente non lo vedrà mai, non ci sono occhiali di rinforzo per questo tipo di miopia. Il problema è quindi vasto, storico, politico, si diceva una volta di «politica estetica», ma io direi di politica tout court. <strong>Pavel Arsen’ev</strong> non ha il coraggio di graffiare e si limita a fare poesia ironica, motteggia sull'Imperatore, si rifugia nell'ironia, ma riesce claudicante. Quella che dovrebbe essere una poesia critica del sistema feudale russo di Putin, si rivela invece per essere un flebile motteggiare sulle quintessenze dell'Imperatore, La poesia non graffia, né mai lo potrebbe perché altrimenti l'autore verrebbe subito bacchettato e spedito in qualche condominio a Elabuga o altrove. La poesia di <strong>Pavel Arsen’ev</strong> paga lo scotto di non poter dire quello che avrebbe in animo di dire.. Paga l'auto censura. E così scade a ciarla, chat-poetry, poesia del mandolino.</p> <!-- /wp:paragraph -->
2.3.2025 11:01Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Elettrochoc a colazione</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>(a Maria Pia Latorre)</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Kelly segue la moda di “Pianeta Donna”, cura l’asma con l’aerosol.<br>Kathryn si mise il foulard regalo dalla Giamaica di Steve Job portandoci il caffè semifreddo.<br>«Elettrochoc a colazione per tutti!», esclamò Kelly.<br>Noi ci trovavamo all’esterno del bistrot mentre passavano i pensieri con un cappello nero.<br>Un taxi giallo si arrestò davanti all’hotel Excelsior di Venezia.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Entrò un gruppo di signori.<br>«Sono solo fantasmi», disse Kelly mentre manovrava la maniglia del “Paradise”.<br>Hi-Fi, Count Basie and his Orchestra, i Rolling stones, Engels e l’Hotel California bussarono alla porta della memoria, ma vennero subito ricacciati nello sgabuzzino.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>«Non c’è contraddizione nelle aspirine», disse Kelly.<br>«Lasciamo le cose in naftalina», riprese Jenny.<br>Ci fu chi domandò - «Chi c’è di là nel metaverso?».<br>«Non lo so», risposi.<br>E attaccai un chewing gum sotto il tavolo</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Gira molto un video in cui Žižek</strong> </p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>riassume la crisi della sinistra mondiale mentre, calcandosi in testa una toque blanche, prepara le fettuccine. Intanto che impasta uova e farina, e dopo essersi annunciato in camera come Chef Slavoj, dice che il capitalismo sta entrando nella sua crisi finale, e che questo stato avanzato di disgregazione non è più un sogno o una paura ma un dato di fatto, chiaro anche ai capitani di industria più moderni e scafati come Musk, Zuckerberg e Bezos. A raccogliere le opportunità di questa crisi non c'è però una sinistra organizzata, e tutto quello che abbiamo davanti – intanto Žižek gira la manovella della macchina della pasta – è una decadenza prolungata.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>L'ascesa di ogni fascismo è, dopotutto, la traccia di qualche rivoluzione fallita</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>E la sinistra in questi anni ha fallito, ha appiattito la sua proposta, si è mostrata la più leale alleata dell'austerità, dice Žižek, alludendo ovviamente a quel centrosinistra – liberale, social democratico – che negli ultimi trent'anni si era convinto di potersi avvicinare in maniera propizia al mercato, di poter e dover battere le destre attuando prima di loro, più rigorosamente, o più propriamente, le politiche conservatrici, trasformandosi insomma in un centrodestra più moderno, <em>a modo</em>, popolato magari di gente seria e preparata.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Così, riprende Žižek, oggi non ha più ragion d'essere lo scontro tra destra moderata e sinistra moderata, il nuovo fronte elettorale è piuttosto quello dell'<strong>establishment contro i populismi</strong>. Populismi che hanno riempito il vuoto creato dal fallimento della sinistra. Siamo chiusi in un circolo vizioso che può essere disfatto soltanto dalla nascita di una nuova sinistra. Che però fatica a emergere. L'unica possibilità di futuro, così, rimane quella di un capitalismo ancora più autoritario.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Una guerra nascosta </strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>infuria tra le grandi potenze per controllare la produzione dei giacimenti di minerali strategici e terre rare dell'Ucraina. Tutti i colpi sono permessi. Donald Trump usa metodi da gangster, gli europei propongono partnership e i russi assassinano e depredano: grafite, litio, titanio, uranio, terre rare. A ogni minerale corrisponde un settore strategico: batterie, nucleare, aerospaziale, difesa. Le risorse ucraine sono stimate a 500 miliardi di dollari. Il grande mercanteggiamento è iniziato. Il presidente Zelensky conduce i negoziati e utilizza le risorse del suo sottosuolo per assicurare finanziamenti e aiuti militari al suo paese in guerra.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p><strong>Donald Trump pratica l'estorsione e il ricatto</strong></p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Ha preteso il 50% delle risorse ucraine come rimborso di un debito stimato dal presidente americano a <strong>500 miliardi di dollari</strong>, contratto da Kyiv con gli Stati Uniti per il loro aiuto finanziario e militare. E per ottenere ciò che vuole, Trump non ha esitato a fare ricatti. Il suo "consigliere" Elon Musk ha minacciato di interrompere i servizi di Starlink, la sua rete di comunicazione satellitare, all'Ucraina. Volodymyr Zelensky ha detto di “no” e ha resistito. "Voglio un accordo equo", ha spiegato il presidente ucraino. Zelensky ha rifiutato di riconoscere un debito di 500 miliardi di dollari verso gli Stati Uniti, quando il sostegno americano è stato di circa 100 miliardi di dollari.</p> <!-- /wp:paragraph -->
1.3.2025 07:29Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...All'attenzione del prof. Giorgio Linguaglossa E i sogni premonitori? lì il mito del male si riproduce per mitosi all'ostro della sera la bocca è piena di sabbia mesta sfida la perdita d'identità legati alla ruota impalati ai supplizi domani saremo marziani Per oggi elettrochoc a colazione chiusi a pranzo cena fuori maria pia latorre Il Ven 28 Feb 2025, 07:30 L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internaziona
28.2.2025 06:51Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di Maria P...<!-- wp:paragraph --> <p>Pensa allo sviluppo di Gaza. Gli occidentali vanno a trascorrere le vacanze in riviera. Ormai hanno perso la ragione .(Mario Sechi)</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Donald Trump andrà fino in fondo e imporrà all'inizio di marzo dazi del 25 per cento su tutte le importazioni europee, come ha annunciato mercoledì? Organizzatore di incontri di wrestling, Trump interpreta un personaggio: minacce, annunci, effetti teatrali, bugie, invettive. Ha interpretato tutta la gamma delle pose dei combattenti degli incontri di "wrestling" e ha indossato il costume del "cattivo" del ring. Ma affronterà il combattimento contro un avversario (la UE) ben preparato?</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Nel 2018, Trump era consigliato da ministri competenti che non esitavano a contraddirlo, ha precisato Juncker. Sette anni dopo, Trump è invecchiato, si è circondato di cortigiani, si affida al miliardario Elon Musk, di cui difende i molteplici interessi, ed è diventato vendicativo. Non ha ancora capito il funzionamento dell'Unione Europea e considera l'istituzione come una nemica.</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>"E' stato davvero sorprendente vedere gli Stati Uniti nello stesso gruppo di Nicaragua, Haiti, Corea del Nord, Russia, Bielorussia, Mali, Sudan. Sembra che gli Stati Uniti abbiano un nuovo gruppo di amici".(L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas)</p> <!-- /wp:paragraph --> <!-- wp:paragraph --> <p>Un lettore chiede al nostro critico di moda perché la gente non si veste più per uscire, anche nei ristoranti raffinati.</p> <!-- /wp:paragraph -->
28.2.2025 06:44Commenti su da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa di giorgio...la disperazione è la catastrofe dell’ordine simbolico che è imploso. La privatizzazione è l’ultima ideologia che resiste nel vuoto pneumatico dell’implosione dell’ordine simbolico GIORGIO LINGUAGLOSSA IIQualcuno mi chiama al citofono.È arrivato finalmente il misuratore delle ombre. «No Campari, … Continua a leggere
28.2.2025 06:29da “Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera”. La Nuova Poesia.0 nell’epoca della Intelligenza Artificiale Generativa<!-- wp:paragraph --> <p>e.c. il precedente post va sostituito con il presente. Grazie</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XVIII</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La gazza sul mandorlo<br>ha un fremito di cingolo<br>-Presto fioriranno le prime pagine!</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Non sa se quest'anno farà le uova<br>se qualcuno dalla trincea<br>le passerà un grido d'attacco.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Intanto che i nostalgici ingrossano le gemme<br>soffia aria d'autunno nel fine febbraio<br>ma è di Maggio che non si ha notizia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>l'ultimo che s'aggirò nei prati<br>finì i suoi giorni al circo equestre.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XIX</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La cronaca risente delle forbici di Tanino<br>shampoo?<br>Sì, con l'aggiunta di un teorema<br>sulle superfici di confine<br>Stato più capello meno</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Le mani massaggiano il deserto arabico<br>come fosse d'Euclide:<br>-le parallele- fratello- sono frittelle.<br>E il Promezio?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Brutti tempi pure per la tavola periodica!</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tanino però ha l'asso nella manica<br>per i peli delle orecchie si procurò falce e martello<br>ma cosa farsene di fronte ai cambiamenti d'epoca?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Con una spruzzatina di dopobarba<br>si può vincere la guerra di Troia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>-Chi comanda qui?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Passa il rasoio sul nocciolo della gola:<br>la giugulare trema sentendosi in fin di vita</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il collo tagliato da una falciatrice?<br>Allume di rocca e servi il graffio d'orso.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>-Servito.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XX</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Me li figurai cubisti<br>ma finirono futuristi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>senza che mi spiegassero lo spazio<br>misero il naso al posto delle mani<br>e lo tapparono col piombo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>trasferirono la bocca al posto del culo<br>e quella prese ad impuzzolentirsi<br>come se ci fosse sempre stata</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>misero gli occhi ovunque vedessero<br>qualcosa da arraffare<br>una linea di confine<br>un punto sulla storia<br>un'ellisse nel regno dei cieli<br>un quadrato da assaltare a tutti i costi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>poi venne il tempo a esigere modifiche<br>aperture inattese sugli anni da trasformare:<br>In un attimo, signori, si volge il pollice all' in giù<br>carne e sangue in torte in faccia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XXI</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Davanti a me un falco<br>e tra gli artigli il corvo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Chissà perchè si guarda attorno prima<br>d' infierire, ma è chiaro<br>dove guarda la sua cattura.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Quando poi viene il momento<br>stomaco e carne si siedono per la pace<br>penna più penna meno firmano il trattato<br>che assegna le proteine all'intestino<br>ed agli enzimi la digestione</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>lasciando il resto al defluire</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XXII<br>Il picco arriva all’improvviso<br>ma i versi finiscono lessi<br>come vermi sul cavolo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Anche la mimosa si ferisce col rosso<br>ma non succede nulla finchè non interviene<br>Leonida a intonare star sprangled banned</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Viola e violoncello salutano Serse<br>primario con l'ultimo bollettino di pace.<br>Efialte risponde levando il braccio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Stambecchi del mainstream<br>Innalzano Everest al genio<br>E si arrampicano lungo le pareti.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Rape di Europio, cicorie di Gadolinio<br>crescono sulle sue sommità<br>ma Gordo continua a nutrirsi d'ambrosia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Al piatto forte manca il Piombo<br>Solo perché il prezzemolo è gratis<br>E cresce abbondante sui trecento cadaveri.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>XXIII<br>Mettiamola così: nel mare di anguille l'attività non manca<br>Bering e Magellano, vecchi scafisti si stringono la mano<br>e nello scambio uno o due nazioni rifuggono l'amo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tutto questo perchè a centro campo l'occhio azzurro insegue maestoso<br>mentre sgomitano per un posto i pescecani</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>perchè io sono cresciuto nel West e la mia colpa è di avere un piede storto<br>reclamo il mio posto in cambusa, un remo di galea, una lattina di sardine</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Non è da questo oblò che si vince la guerra, gridava mio padre, dal lato delle ossessioni<br>e bisogna sguainare la spada e non lasciar fare alla psicanalisi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>perchè a trovarne sono sempre tante e si va in gangrena se non si ha un servitore devoto<br>un dente di Plutonio, un conto in banca, un missile da lanciare un parente da imbalsamare.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>F.P. Intini</p> <!-- /wp:paragraph -->
26.2.2025 00:08Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>Scrive Giorgio Linguglossa: <em>"Il Reale emerge come un resto, un residuo, uno scarto, un significante in perdita, un significante eccedente. In ciò la critica d’arte, lungi dal ridursi a mera pratica ermeneutica, non può neanche appiattirsi a semplice teoria del senso e del significato. Se così fosse, il nucleo vuoto del Reale resterebbe inviolato, in quanto esso per definizione si sottrae tanto al senso che al significato.</em></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><em>Il Reale, nella sua intima estraneità all’ordine simbolico, può manifestarsi solo nei termini di un eccesso residuale. Ecco allora che fuori dal simbolico c’è del Reale, ma in quel fuori così intimo che è al contempo un dentro"</em>. E ancora<em>: "<a>Fuori dal significato, fuori dal senso, il Reale si dà al soggetto in tutta l’ambiguità del suo statuto"</a></em>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Scrive Marie Laure Colasson: <em>"Il poemettto di Lidia Popa come la filastrocca anonima in arbresche tradotta da Mimmo Pugliese hanno entrambi un fondamento (lontano) nel folklore. Si sa (leggi Propp) che il flolklore è kitchen perché fa affidamento esclusivamente sul fattore Fantasia e sui fantasmi. In un certo senso, la poesia kithen, come il foklore, ha qualcosa di radicato nella cultura popolare. Ci sarà pure un perché se anche i bambini sono naturalmente portati a deliziarsi delle favole presenti nel folklore di tutti i popoli e nelle filastrocche kitchen. Ma oggi il pubblico della poesia, anestetizzato e conformizzato è del tutto incapace di riconoscere un testo di valore, vige la normalità come valore e il conformismo come regolo assiologico"</em>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Mi ha colpito il collegamento fra queste due eccellenti riflessioni: quella semiologica di Giorgio Linguaglossa collegata al bel poema di Lidia Popa (poetessa che ho già avuto modo di lodare per il suo indiscutibile valore, ulteriormente accresciuto dalla sua capacità di rappresentazione mimetica dilatata dalla sua versatilità espressiva linguistica) e quella poetico-folklorica di Marie Laure Colasson, che unisce il lavoro di Lidia Popa con l'affascinante traduzione della filastrocca in lingua <em>arbëreshe</em> del nostro Mimmo Pugliese, uno dei massimi esponenti della <em>Poetry kitchen</em>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Quanto sostiene Marie Laure è assolutamente incontestabile e ci conduce ad un versante di analisi antropologica particolarmente pertinente il progetto Noe e la <em>Poetry kitchen, </em>vale a dire quello del legame fra le istanze antropologiche (le articolazioni più profonde della cultura umana) e la creazione artistica, che costituisce la declinazione mimetica dell'approfondimento antropologico.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Come sostiene Marie Laure, la fiaba e la poesia hanno senz'altro un legame, che giustamente individua nella fantasia e che ha delle correlazioni antropologiche più ampie. In fondo, la fantasia è la capacità (non a caso particolarmente spiccata nei bambini, principali destinatari delle fiabe, forse per la vividezza delle loro reminiscenze pre-natali) di saper oltrepassare il dato del reale, cogliendo le connessioni profonde che soggiacciono alla realtà esterna.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La fiaba è però a sua volta, la traduzione ri-creativa del cosmo delle intere istanze antropologiche della cultura popolare e non è un caso che l’altro polo della rappresentazione mimetica popolare sia proprio la poesia di tradizione orale, che è poi la matrice stessa della <em>poiésis </em>tutta; per cui è un collegamento fondante quello che unisce processo di creazione poetica e foklore o quello che più modernamente si suole definire “sapere antropologico” nelle sue varie scansioni.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>È ampiamente documentato dagli studi antropologici (tra i quali il maggior punto di riferimento italiano rimane senz’altro lo straordinario saggio di Anita Seppilli, <em>Poesia e magia</em>)come nelle culture tradizionali, alla poesia ed alla sua ispirazione – che noi valutiamo in termini esclusivamente estetici – venga attribuito un valore magico e la stessa creazione poetica è vista come il risultato di tecniche di manipolazione magica. L’importanza strutturale ed ontologica della magia presso le società tradizionali, deriva dalla sua capacità di fornire risposte a situazioni biologiche od esistenziali di fronte alle quali l’uomo non riesce ad individuare uno sbocco razionale; la via di fuga dal rischio del disagio psichico che tale impotenza può determinare, è evidentemente nelle azioni sostitutive che la magia ammannisce.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>È esattamente ciò che fa la poesia, nella sua straordinaria capacità di sintesi che le permette di esprimere la profondità difficilmente commensurabile, delle emozioni più recondite e pregnanti dell’animo umano, il che spalanca all’individuo la porta dell’incognito, dei limiti dell’esperienza umana di fronte al cosmo, gli stessi interrogativi a cui sono chiamate a rispondere la religione e la magia, realtà fra loro consustanziali; e come accade nella religione c’è bisogno dell’intervento trascendente di uno sciamano, di un demiurgo in grado di amalgamare con le giuste alchimie la gradazione di nomenclatura in grado di trasporre in parole il cosmo ed anzi di entrare in contatto con le altre forze del cosmo ed interagirvi: il poeta, appunto.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Da ciò deriva la funzione sociale e pratica vitale ed insostituibile del poeta nell’antichità e nelle culture tradizionali ed il valore di patrimonio collettivo che si attribuisce alle opere poetiche (basti pensare alla diffusione popolare dell’opera dei grandi aedi dell’antichità, continuata poi dai giullari o trovatori medievali e dai cantastorie nelle epoche successive, dimensione popolare che oggi ritroviamo più nella figura dei cantautori) cui invece oggi, nelle nostre società industriali siamo abituati a conferire un valore autotelico, con la conseguente svalutazione del ruolo sociale e civile del poeta.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nelle società a cultura tradizionale e nell’antichità anche in quelle a cultura storica avanzata, il posto riservato all’ispirazione poetica è dunque alto, per lo <em>status</em> che contorna i suoi detentori - permettendo il consolidamento delle tradizioni poetiche - e che comporta anche il privilegio di essere al di sopra delle restrizioni religiose e morali, in virtù della funzione sociale ed istituzionale fondamentale che assolvono i poeti, alla pari delle varie figure di sciamani (o comunque depositari dei vari saperi tradizionali riassunti antropologicamente con il termine <em>magia</em>); non a caso, gli sciamani utilizzano delle formule che hanno l’impostazione di una struttura poetica per l’applicazione dei propri rituali.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gli studiosi del mondo classico hanno considerato essere Orfeo l'archetipo del poeta sciamano, ma tanti sono gli esempi che di potrebbero fare, tratti da poeti reali dell’antichità, di tale categoria, come Pitagora ed Empedocle, che erano, notoriamente, poeti – filosofi ed altresì taumaturghi.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>È interessante notare come questo particolare aspetto anomico, rimanga in qualche modo nello stereotipo del poeta <em>bohemien </em>e <em>scapigliato </em>di stampo romantico<em>, </em>ma rovesciato nel senso negativo dello stigma di persona estranea ed anzi avversa all’ordine sociale o comunque, nel migliore dei casi, avulso dalla vita reale, automaticamente svalutando la funzione sociale della creazione poetica ed avviando quell’idea della poesia come “Inutile cianfrusaglia” che in molta parte del mondo occidentale è purtroppo oggi imperante e che ha determinato la prevalenza della sterile poesia dell’egolatria e del crogiuolo intimistico.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In realtà, anche in questo caso, come accaduto in altri ambiti, il romanticismo, espressione delle classi borghesi in ascesa nell’ottocento, ha finito per fare da detonatore a contenuti spesso opposti a quelli che pensava di affermare; così, quest’immagine del poeta ha fatto eco all’affermarsi della civiltà industriale ed al primato della cultura della tecnica, legata positivisticamente al mondo della materia, per le quali la capacità della poesia di andare oltre il dato apparente, diventa un’insidia da esorcizzare per i meccanismi dominanti dell’economia. È tuttavia questo contesto, trasformatosi in un dominio generalizzato dell’uomo sull’uomo e in un appiattimento della visione del mondo sulla prevalenza dell’economia, che la poesia può costituire, anzi è chiamata a recitare ancora un ruolo fondamentale, reso ancor più importante dallo scenario odierno, di fronte ala liquefazione degli schemi culturali costituitisi nei decenni precedenti ed alla necessità di dover riconoscere e fondare il cambio di paradigma.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In questo quadro, come sostiene Giorgio, “<em>il Reale si dà</em> <em>al soggetto</em> <em>in tutta l’ambiguità del suo statuto</em>", e la poesia ha il privilegio ontologico di essere l’espressione artistica privilegiata per poter riconoscere l’ambiguità di tale statuto ed affrontarne il percorso di rifondazione; a patto però, di smettere di considerarla come il frutto di una pura aspirazione estetica o contemplativa e di tornare, come nello spirito della poesia delle origini ad essere <em>póiesis</em> (che come evidenzia la Seppilli deriva etimologicamente da <em>TOIÉCO </em>= faccio) quindi spunto all’azione, indicazione per una <em>Weltanschauung,</em> per un’antropologia totale, recuperando intrinsecamente quel valore di rappresentazione sacrale, in cui consiste la vocazione magica (in senso antropologico) della poesia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>È questa la rotta verso la quale veleggia la poesia della Noe, la <em>Poetry kitchen: </em>una rotta ancora poco frequentata e desueta, ma che come accade ai pionieri delle esplorazioni, ci vede protesi verso l’apertura di una nuova pista, il cui attraversamento diverrà, con il tempo, un’esigenza obbligata ed indifferibile per la perpetuazione stessa di una poesia dotata di senso intellettuale.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Un caro saluto a tutti gli amici dell'Ombra</p> <!-- /wp:paragraph -->
24.2.2025 11:54Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:embed {"url":"https://youtu.be/ebtmlB9zEzQ?si=RqCLuGSEdRH0W6i3","type":"video","providerNameSlug":"youtube","responsive":true,"className":"wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"} --> <figure class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper"> https://youtu.be/ebtmlB9zEzQ?si=RqCLuGSEdRH0W6i3 </div></figure> <!-- /wp:embed -->
24.2.2025 10:37Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>Quattro poesie quasi kitchen di un poeta russo di oggi: </strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Pavel Arsen’ev</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>[<strong>Pavel Arsen’ev</strong> è nato nel 1986 a San Pietroburgo, dove vive tuttora. È ricercatore presso l’Ateneo pietroburghese (cattedra di teoria della letteratura). Pubblica versi e articoli nel sito <a href="http://www.polutona.ru/" rel="nofollow ugc">http://www.polutona.ru</a>, su riviste russe e straniere. Dal 2009 organizza il festival di poesia sull’Isola Kanonerskij a San Pietroburgo. È il redattore capo dell’almanacco “Translit”. Ha pubblicato le raccolte To, čto ne ukladyvaetsja v golove [<em>Quello che non si ripone nella testa</em>] (2005), Bescvetnye zelënye idei jarostno spjat [<em>Idee verdi incolori dormono furenti</em>] (2011). Suoi versi in traduzione italiana sono apparsi in Tutta la pienezza del mio petto (Lietocolle 2015)].</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <strong>sopra una città ce n’è un’altra</strong> sopra una città ce n’è un’altra, nuova e bellissima le strade tagliano altre strade, più vecchie e strette sopra una storia ne esiste un’altra, più esatta e innovativa sopra una vita c’è un’altra vita più agiata e di talento sopra una persona c’è un’altra persona, più contemporanea e semplificata sopra resti mortali ce ne sono altri, di periodo più tardo. <strong>Tassonomia</strong> I poeti si dividono tra quelli che scrivono, perché hanno nel cuore un foro; quelli che hanno letto qualcosa del genere e hanno deciso di condividerlo; quelli che si dedicano alla rifinitura filigranata e insensata di un ornamento o alla creazione di messaggi cifrati su ciò che semplicemente così si vergognerebbero a raccontare – beh, sia in virtù della mediocrità sia in virtù della marginalità dell’esperienza; quelli appartenenti all’Imperatore e gli imbalsamati; gli ammaestrati, i vagabondi e i poeti inclusi in questa classificazione; poeti che corrono come folli e innumerevoli altri, molti molti altri, altri ed ex poeti; conviene ricordare, del resto, i poeti che hanno rotto un vaso di fiori, e anche quelli simili da lontano a mosche. <strong>OFFLINE</strong> per ATD <em>Le macchine trasmettono Il poeta muore Il tempo passa </em> Qualche raffigurazione, che designa persone reali, Alcune delle quali pure sono ritenute poeti, Cominciano a balenare come battute con condoglianze affrettate Le loro parole sono tese, fuori luogo, infine, mendaci Le loro parole, Trasmesse dalle macchine Dopo la morte del poeta. All’improvviso questo flusso di zeri e i loro vis-a-vis Volge all’indietro E si chiarisce che non è ancora la fine Che la poesia col non essere Ha antichi conti e debiti irrisolti, Calcolando i quali, probabilmente, era ammesso un simile ritorno. Risulta che alle macchine qui non resta che fumare nervosamente nell’attesa Che in generale non sanno come comportarsi «in una situazione simile» Che possono solo affogare le parole nella corrente, Finché quelle non si aggrumeranno sino alla condizione di poesia, cioè alla morte della comunicazione, che ormai non si riuscirà a tradurre in regime fonico, in regime di notifica già avvenuta, spegnere questa opzione, configurare un’interfaccia più comoda. Solo per questo conveniva ormai combinare un simile inganno Al commiato. Alla fin fine molto semplicemente questo è antiquato, Dirà il più scaltro dei poeti scollegati, La morte è antiquata, la poesia del futuro consisterà di unità e zeri, Consiste già di essi, È antiquato essere presente al capezzale, stare interamente in un solo luogo. In questo tempo si possono fare tante cose interessanti Con la macchina della lingua stessa. Queste parole, Trasmesse dalle macchine, Purtroppo non avranno alcun nesso. <p>quando è giunta l’ora di pagare il vino<br>tutti in un attimo sono ritornati sobri<br>hanno spento la loro trasgressione francese<br>hanno acceso il razionalismo francese<br>e con zelo improbabile hanno cominciato<br>a contare la quota di partecipazione di ciascuno<br>nelle follie brille</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Secondo la costituzione</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>il presidente risulta<br>il presidente conduce<br>il presidente introduce<br>il presidente è a capo<br>il presidente ha il diritto di fermare<br>il presidente viene eletto<br>il presidente emana<br>il presidente ha il diritto<br>il presidente può essere eletto<br>il presidente può avvalersi<br>il presidente può consegnare<br>il presidente insignisce<br>il presidente designa<br>il presidente non può occupare<br>il presidente provvede<br>il presidente possiede<br>il presidente promulga<br>il presidente si rivolge<br>il presidente determina<br>il presidente libera<br>il presidente realizza<br>il presidente revoca<br>il presidente porta<br>il presidente presenta<br>il presidente accetta<br>il presidente firma<br>il presidente conferisce<br>il presidente inizia<br>il presidente interrompe<br>il presidente scioglie<br>il presidente decide<br>il presidente pone<br>il presidente conferma<br>il presidente forma<br>il presidente introduce<br>il presidente emane<br>il presidente decide<br>il presidente pone<br>il presidente conferma<br>il presidente forma<br>il presidente introduce<br>il presidente<br>forse</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>(Traduzione di Paolo Galvagni)</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"id":21482} --> <figure class="wp-block-image"><img src="https://lombradelleparole.wordpress.com/wp-content/uploads/2017/09/strilli-dono.jpg?w=500" alt="Strilli Dono" class="wp-image-21482" /></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Giorgio Linguaglossa</strong><br>19 giugno 2017 alle 15.44</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Scrivevo qualche tempo addietro:<br>“… c’è stato un tempo in cui quell’aggettivo era una «forma verbale», cioè indicava una «azione» (la rifrazione della luce su di un corpo e il riflesso di quella luce su di un altro corpo). Ora, in prosa non è più possibile scrivere dando ascolto a questo complesso problematico, ma in poesia sì, è assolutamente necessario fare apparire al di sotto dell’aggettivo la sua vera sostanza verbale. Che cosa voglio dire? Voglio dire semplicemente che la poesia diventa viva e significativa se noi teniamo presente il valore verbale di azione insito in ogni parola, e che nella costruzione sintattica e semantica poniamo attenzione alla «azione» che costituisce il comune denominatore verbale sia dell’aggettivo che del sostantivo. La costruzione sintattica è analoga allo spazio che viene ad essere deformato dalla presenza della gravità della materia. La costruzione sintattica e semantica non è un in sé dato per definitivo, ma è una forma del pensiero che si adatta alla «gravità della materia verbale»”</p> <!-- /wp:paragraph -->
24.2.2025 10:00Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:image --> <figure class="wp-block-image"><img src="https://static.xx.fbcdn.net/rsrc.php/v4/yB/r/znkg8vWKYoa.png" alt="Tutti" /></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=9138554409514503&set=a.550044548365575&__cft__[0]=AZVbATPX7AADEHpe6r2O7wBtsUsnW5KmY6FK80viVZRrhjPvr2HR5bzuLBn_zUPVyl6G5OpfZxelk4jHdiax1CQENIRQhlSgTXChXPU4HZWs7v9GGpOq2te3Boq6xKsYm2_ybCU3aT0VYOncBkWOFRj7IruoOxwBztvgoQ8Km9S_LNXE1XoK14pWkMR-5IUOJOpSJzFSbpXAfHPD28pQ4RKFgVnvxBrUS_ZEMkw4pCD7GOy_SMQY5YqBZzJWxm5tl1k&__tn__=EH-y-R" rel="nofollow ugc"></a></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a class="x1i10hfl x1qjc9v5 xjbqb8w xjqpnuy xa49m3k xqeqjp1 x2hbi6w x13fuv20 xu3j5b3 x1q0q8m5 x26u7qi x972fbf xcfux6l x1qhh985 xm0m39n x9f619 x1ypdohk xdl72j9 x2lah0s xe8uvvx xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x2lwn1j xeuugli xexx8yu x4uap5 x18d9i69 xkhd6sd x1n2onr6 x16tdsg8 x1hl2dhg xggy1nq x1ja2u2z x1t137rt x1o1ewxj x3x9cwd x1e5q0jg x13rtm0m x1q0g3np x87ps6o x1lku1pv x1a2a7pz x1lliihq x1pdlv7q" href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=9138554409514503&set=a.550044548365575&__cft__[0]=AZVbATPX7AADEHpe6r2O7wBtsUsnW5KmY6FK80viVZRrhjPvr2HR5bzuLBn_zUPVyl6G5OpfZxelk4jHdiax1CQENIRQhlSgTXChXPU4HZWs7v9GGpOq2te3Boq6xKsYm2_ybCU3aT0VYOncBkWOFRj7IruoOxwBztvgoQ8Km9S_LNXE1XoK14pWkMR-5IUOJOpSJzFSbpXAfHPD28pQ4RKFgVnvxBrUS_ZEMkw4pCD7GOy_SMQY5YqBZzJWxm5tl1k&__tn__=EH-y-R" rel="nofollow ugc"><img src="https://scontent-fco2-1.xx.fbcdn.net/v/t39.30808-6/480732318_9138554416181169_2564856829846647528_n.jpg?stp=dst-jpg_p526x296_tt6&_nc_cat=104&ccb=1-7&_nc_sid=127cfc&_nc_ohc=qN0azy_-jkgQ7kNvgFSFe9T&_nc_zt=23&_nc_ht=scontent-fco2-1.xx&_nc_gid=AvqR5SNs9SMRTW-edDC_nxM&oh=00_AYA7u2BXn0QZI5GySlDo0AcnnOMBqOg8XoYWWqLYkccSmQ&oe=67C0B319" alt="Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo "GIORGIO LINGUAGLOSSA Three Stills In the Frame Selected poems, 1986-2014 Translated by Steven Grieco CHELSEA EDITIONS"" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://www.facebook.com/stories/2324825817554097/UzpfSVNDOjk0OTE5NzcxMDY3OTQxMA==/?view_single=false&__cft__[0]=AZVbATPX7AADEHpe6r2O7wBtsUsnW5KmY6FK80viVZRrhjPvr2HR5bzuLBn_zUPVyl6G5OpfZxelk4jHdiax1CQENIRQhlSgTXChXPU4HZWs7v9GGpOq2te3Boq6xKsYm2_ybCU3aT0VYOncBkWOFRj7IruoOxwBztvgoQ8Km9S_LNXE1XoK14pWkMR-5IUOJOpSJzFSbpXAfHPD28pQ4RKFgVnvxBrUS_ZEMkw4pCD7GOy_SMQY5YqBZzJWxm5tl1k&__tn__=%3C%3C%2CP-y-R" rel="nofollow ugc"></a><a href="https://www.facebook.com/stories/2324825817554097/UzpfSVNDOjk0OTE5NzcxMDY3OTQxMA==/?view_single=false&__cft__[0]=AZVbATPX7AADEHpe6r2O7wBtsUsnW5KmY6FK80viVZRrhjPvr2HR5bzuLBn_zUPVyl6G5OpfZxelk4jHdiax1CQENIRQhlSgTXChXPU4HZWs7v9GGpOq2te3Boq6xKsYm2_ybCU3aT0VYOncBkWOFRj7IruoOxwBztvgoQ8Km9S_LNXE1XoK14pWkMR-5IUOJOpSJzFSbpXAfHPD28pQ4RKFgVnvxBrUS_ZEMkw4pCD7GOy_SMQY5YqBZzJWxm5tl1k&__tn__=%3C%3C%2CP-y-R" rel="nofollow ugc"></a><a href="https://www.facebook.com/giorgio.linguaglossa?__cft__[0]=AZVbATPX7AADEHpe6r2O7wBtsUsnW5KmY6FK80viVZRrhjPvr2HR5bzuLBn_zUPVyl6G5OpfZxelk4jHdiax1CQENIRQhlSgTXChXPU4HZWs7v9GGpOq2te3Boq6xKsYm2_ybCU3aT0VYOncBkWOFRj7IruoOxwBztvgoQ8Km9S_LNXE1XoK14pWkMR-5IUOJOpSJzFSbpXAfHPD28pQ4RKFgVnvxBrUS_ZEMkw4pCD7GOy_SMQY5YqBZzJWxm5tl1k&__tn__=-UC%2CP-y-R" rel="nofollow ugc"><strong>Giorgio Linguaglossa</strong></a></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>19 febbraio 2016</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ho un libro sotto mano di Salman Rushdie ‘<em>Imaginary homeland</em>‘ (1999), una raccolta di saggi sulla letteratura dello scrittore indiano. Il libro comincia così:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Una vecchia fotografia in una cornice a buon mercato pende dal muro di una stanza dove io lavoro. E’ la foto del 1946 di una casa nella quale, al tempo in cui fu scattata, io non ero ancora nato. La casa è piuttosto particolare – una casa a tre piani con un tetto tegolato e agli angoli due torri ciascuna con un cappello di tegole. ‘Il passato è un paese straniero‘ dice la famosa frase che apre il romanzo di L.P. Hartley ‘The God-Between?, ‘essi fanno altre cose là’. Ma la foto mi dice di capovolgere questa idea; essa mi ricorda che è il mio presente che è straniero, e che il passato è la casa, una casa perduta nella nebbia di un tempo perduto”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ecco, nella poesia di Rafael Alberti, come anche nella poesia dei poeti modernisti di inizio secolo (poeti s’intende di valore), c’è questa concezione del tempo passato che la poesia può, magicamente, riaccendere come una scintilla accende un fuoco quasi spento; c’è l’idea di una continuità che la memoria può annodare tra il presente e il passato e la mente può riprendere a cantare, cantare spensieratamente. Ma, il canto spensierato è molto pericoloso, lo abbiamo esperito nel corso della seconda guerra mondiale quando sono emerse le incongruenze e gli irrazionalismi di una intera cultura: l’olocausto, gli eccidi di massa, le deportazioni, la terza guerra mondiale, quella fredda, e la quarta, appena cominciata. ecco, io penso che non c’è più spazio per la poesia che canta, come non c’è più spazio per la poesia della sproblematizzazione, per cui non c’è più metafisica, non ci resta altro che consumare il quotidiano tra un tic e una nevrosi come fa la poesia e la narrativa del minimalismo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Torniamo alla stanza dove pende una vecchia fotografia. Nel romanzo di Rushdie <em>Midnight’s Children</em> c’è la vecchia casa dei genitori. In una mia poesia (Tre fotogrammi dentro la cornice), riprendo il tema da una foto scattata anch’essa nel 1946, ci sono i miei genitori giovani, appena sposati, che camminano in una strada di Roma nel dopo guerra. Mio padre è disoccupato e mia madre è in cinta di mio fratello, io non sono ancora nato, e neanche Rushdie era ancora nato nel 1946. Entrambi (lui nel romanzo, io nella mia poesia) manifestiamo la nostra contentezza per non essere ancora tra i viventi, entrambe le foto sono in bianco e nero. E il mondo che sta attorno alla foto, sia io che Rushdie lo immaginiamo in bianco e nero, monocromatico. Ma la realtà non è mai stata monocromatica, è un difetto delle foto che la rappresentano in bianco e nero.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E qui sorge il problema sollevato da Rushdie citando la sentenza di Hartley: ‘Il passato è un paese straniero‘. Ma è un falso ci dice il narratore indiano, è il presente il vero paese straniero, noi non conosciamo il presente, e il passato possiamo conoscerlo solo attraverso la discontinuità e la disorganizzazione dei ricordi. Il rammemorare non è una azione di continuità tra il passato e il presente, ma è una azione di collegamento tra due frammentazioni, e la poesia e il romanzo di oggi non possono che ripresentare in essi queste duplici frammentazioni. Il poeta moderno cerca di dare al passato una rappresentazione immaginativamente vera con mediante una iniezione di memoria; ma è un falso, la memoria non è una linea rettilinea ma un insieme di frammenti disorganizzati e casuali dove si può prendere di tutto e si può perdere di tutto. Noi, dico noi per indicare noi gli esiliati del mondo moderno, non possiamo prendere dal serbatoio della memoria nient’altro che frammenti e lacerti irregolari, frantumi di quell’antico specchio che è stata la vita. E saranno proprio questi frantumi che ci possono condurre più da vicino al mondo delle simbolizzazioni. I frantumi sono già dei simboli, afferma Rushdie. Ecco perché oggi non c’è più alcun bisogno di alcun simbolismo. Il simbolo è morto ed è stato sostituito dai frantumi. Oggi, un narratore o un poeta non può più porre mano ad un romanzo alla maniera di Proust per ritrovare il tempo perduto; oggi il mondo si è frantumato e non ci sarà nessun Proust che ci potrà restituire quel mondo nella sua compiutezza. Restano i frantumi, ed è da essi che dobbiamo riprendere a tessere le nostre poesie e i nostri romanzi.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Rafael Alberti appartiene a quel genere di poeti e romanzieri alla Proust che cantano per restituire il mondo del passato nella sua interezza. Ma è un falso, come poi ci ha mostrato Eliot ne <em>La terra desolata</em> (1925).</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Io penso molto semplicemente che una poesia fatta per la luce dei riflettori mediatici come la post-poesia di Magrelli sulle gambe di Nicol Minetti che abbiamo ripubblicato su questo blog, sia di una estrema banalità, punta tutto sulla luce dei riflettori mediatici, è una post-poesia di superfici riflettenti che riflettono tanta luce quanta ne ricevono. In questo genere di poesia non c’è ombra, c’è solo luce. I personaggi sono tutti sotto la luce dei riflettori. Tutto è stato detto. Tutto può essere ripetuto. E tutto può essere dimenticato.</p> <!-- /wp:paragraph -->
23.2.2025 08:58Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>Forwarded this email? <a href="https://substack.com/redirect/2/eyJlIjoiaHR0cHM6Ly9jb21wbG90dGkuc3Vic3RhY2suY29tL3N1YnNjcmliZT91dG1fc291cmNlPWVtYWlsJnV0bV9jYW1wYWlnbj1lbWFpbC1zdWJzY3JpYmUmcj0yYXQxcTEmbmV4dD1odHRwcyUzQSUyRiUyRmNvbXBsb3R0aS5zdWJzdGFjay5jb20lMkZwJTJGZmxvb2RpbmctdGhlLXpvbmUtdHJ1bXAiLCJwIjoxNTc2ODA1ODMsInMiOjIyOTYwOCwiZiI6dHJ1ZSwidSI6MTM5MDgzNzY5LCJpYXQiOjE3NDAyMzY0MzgsImV4cCI6MTc0MjgyODQzOCwiaXNzIjoicHViLTAiLCJzdWIiOiJsaW5rLXJlZGlyZWN0In0.aU7WeEYrlTq000j5LgEax0nGSwhGPiIMNn8pnrTvo0A?" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Subscribe here</a> for more</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a href="https://substack.com/redirect/2/eyJlIjoiaHR0cHM6Ly9jb21wbG90dGkuc3Vic3RhY2suY29tL3AvZmxvb2RpbmctdGhlLXpvbmUtdHJ1bXA_dXRtX2NhbXBhaWduPWVtYWlsLWhhbGYtcG9zdCZyPTJhdDFxMSZ0b2tlbj1leUoxYzJWeVgybGtJam94TXprd09ETTNOamtzSW5CdmMzUmZhV1FpT2pFMU56WTRNRFU0TXl3aWFXRjBJam94TnpRd01qTTJORE00TENKbGVIQWlPakUzTkRJNE1qZzBNemdzSW1semN5STZJbkIxWWkweU1qazJNRGdpTENKemRXSWlPaUp3YjNOMExYSmxZV04wYVc5dUluMC5WMTdWWTdrVHlvc0s1cGhzTXdGeHFjRm5vRWMzbzN2SmdaOFVOYXhWU0dzIiwicCI6MTU3NjgwNTgzLCJzIjoyMjk2MDgsImYiOnRydWUsInUiOjEzOTA4Mzc2OSwiaWF0IjoxNzQwMjM2NDM4LCJleHAiOjE3NDI4Mjg0MzgsImlzcyI6InB1Yi0wIiwic3ViIjoibGluay1yZWRpcmVjdCJ9.Jbqcsd3NMr-hUSihUJ8xIOqgacqegRVDxEez778e2c4?" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc"><img src="https://ci3.googleusercontent.com/meips/ADKq_NYsAj6cHYQgpRLxqPnQDbmVMiocA32YRHhj-cb3ThN-PrtHK7oNCCRkZEmyLXslNiez5DRBo8GlKf4Ogk4Q3i90SgpyTEeXlDjiA5wInwoBsBBIVAUbxTRUWwsYHspGMS6tO61Dt-7Tj_gw4ymHjhvD8lbjg9TDK8lVsN0_6l_z8Fdqonit0quozFi7kCeizVKDFt7PWF63hBkQlilYMxEx57bB-UMWbykn6Lq-sMkEONdvHgLWIHJEFdrdpnpqoZK5rQFFBSkfhI2KV1fItyouulJ88TgzbvfZk9v3cU-tbEYxSvhmZV0Y5Q=s0-d-e1-ft#https://substackcdn.com/image/fetch/w_1100,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2F8aa36cfc-d77c-43f6-9c0d-e9f0fdd0cb33_1110x220.png" alt="" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://substack.com/app-link/post?publication_id=229608&post_id=157680583&utm_source=post-email-title&utm_campaign=email-post-title&isFreemail=true&r=2at1q1&token=eyJ1c2VyX2lkIjoxMzkwODM3NjksInBvc3RfaWQiOjE1NzY4MDU4MywiaWF0IjoxNzQwMjM2NDM4LCJleHAiOjE3NDI4Mjg0MzgsImlzcyI6InB1Yi0yMjk2MDgiLCJzdWIiOiJwb3N0LXJlYWN0aW9uIn0.V17VY7kTyosK5phsMwFxqcFnoEc3o3vJgZ8UNaxVSGs" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Sommergere la stanza di merda</a></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Le falsità e le provocazioni di Trump sono talmente tante che è impossibile stargli dietro – ed è proprio questo il punto.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://substack.com/@blicero" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">LEONARDO BIANCHI</a></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Benvenute e benvenuti alla puntata #101 di COMPLOTTI!, la newsletter che ti porta dentro la tana del Bianconiglio.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Se due settimane di Trump sembravano due decenni, come <a href="https://substack.com/redirect/74d9b01d-2877-4510-bfee-c8206e0f1d58?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">avevo scritto qui</a>, un mese è tipo <em>un secolo</em>. E in effetti, in questi primi trenta giorni si è chiuso quasi un secolo di politica estera statunitense improntata all’atlantismo. Siamo oggettivamente entrati in un’epoca diversa, anche a livello di percezione della realtà: oggi mi occuperò proprio di questo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Prima di partire, ricordo che il mio ultimo saggio <em><a href="https://substack.com/redirect/d6906a0a-1163-42b4-8490-2dfc92014001?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Le prime gocce della tempesta</a></em> è acquistabile nelle librerie (quelle indipendenti sono sempre da preferire) e nei negozi online. Sul mio profilo Instagram trovate una <a href="https://substack.com/redirect/bc6dd239-1422-4fae-b368-ebb107bd181f?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">rassegna stampa aggiornata</a> e le date delle presentazioni.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><em>COMPLOTTI! è un progetto giornalistico nato nel 2020. La newsletter è completamente gratuita, ma se vuoi sostenere il mio lavoro puoi fare una donazione qui sotto. Grazie!</em></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Lunga vita al Re</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Solo nelle ultime ore, Donald Trump <a href="https://substack.com/redirect/cdda3b25-e4c4-462f-82b8-7a5c9757bf54?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha minacciato</a> di tagliare i fondi federali allo Stato del Maine, che al momento non ha implementato <a href="https://substack.com/redirect/76b78f25-aab3-42cc-a748-612ad10e21d4?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">l’ordine esecutivo</a> che proibisce alle atlete transgender di partecipare alle competizioni femminili.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>L’ha detto in faccia alla governatrice Janet Mills, che ha risposto “ci vedremo in tribunale” – una frase che ha scatenato una reazione ancora più furiosa del presidente, che in pure stile <em>Il Padrino</em> le ha augurato la morte politica.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nella stessa conferenza stampa Trump ha detto c’è “qualcosa che non va” con le diagnosi di autismo nel paese, e che potrebbe c’entrare “qualcosa che abbiamo spruzzato dappertutto e che altri paesi non hanno fatto”. È un esplicito ammiccamento alla teoria del complotto delle <a href="https://substack.com/redirect/383c507a-8886-4b62-9e31-b85bc15d2190?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">scie chimiche</a>, a cui tra l’altro <a href="https://substack.com/redirect/3725057a-2f05-4d62-a9bc-970e3f4f3e67?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">crede</a> il suo nuovo segretario alla salute <a href="https://substack.com/redirect/809d4a11-cb8b-4fb8-a67b-4e42bd546c62?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Robert Kennedy Jr</a>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Su Truth Social, invece, Trump si è <a href="https://substack.com/redirect/1180037a-e591-4eac-ae7b-cb34cfc6c7ef?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">autoproclamato re</a> – “LUNGA VITA AL RE”, ha scritto in caratteri cubitali – per aver revocato l’autorizzazione federale al progetto pilota di un pedaggio (<em>congestion charge</em>) per i veicoli che entrano a Manhattan. La misura, voluta dalla governatrice di New York Kathy Hochul, puntava a ridurre il traffico e l’inquinamento, oltre che potenziare la rete del trasporto pubblico.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Passando alla politica internazionale, Trump ha detto – sempre su Truth Social – che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è un “<a href="https://substack.com/redirect/f9d6ffd3-24e6-4f57-8862-2ba592410e25?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">dittatore non eletto</a>” e un “comico mediocre” che “farebbe meglio a muoversi in fretta, o non avrà più un paese”. Questi attacchi arrivano dopo che il 47esimo presidente, <a href="https://substack.com/redirect/46155909-0317-429b-abf3-f51cd0f847b1?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ricalcando </a>la propaganda russa, <a href="https://substack.com/redirect/4c55a959-b2c8-40c8-aa72-5a32c171ba25?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha affermato</a> che l’invasione dell’Ucraina è stata causata dallo stesso Zelensky.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a href="https://substack.com/redirect/e435bc50-9b13-4218-8bec-df38fc7054a7?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc"><img src="https://ci3.googleusercontent.com/meips/ADKq_NZNeba779FGnJ3wt8TJthWT11EpR__DNTDgiPnguN4mcP0r3ArQ7cmXpXXElNf-DwU5XCJbvyzpWb3aixt7ne5CJ6N9XWdmzeR8wGgZ-u6Z6b9FaCRNBLw6ebuKojGnODvfRQLu9NRhWbogdeSPmcBQF4MpOEXjdX1NPk-RpZPdzTyKt0WtTsxVa6iBoGI3qnWMtjTFQtCDyWarp13AzCTZl4ctIwanE5JHnkvmOUTB7tBNhX-j4VG3zvE9FVbMfZdwGSsJuHWVH8_lgFzgvKoKiLJsY8UBazGp6-W-BVTdQSJpGjQP5_JnlrE=s0-d-e1-ft#https://substackcdn.com/image/fetch/w_1100,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2F79d71f0d-31a9-4230-b3a7-325ed41368d7_1200x800.jpeg" alt="" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p>A proposito di post allucinanti, l’account ufficiale della Casa Bianca <a href="https://substack.com/redirect/5169f305-0cd1-406d-8587-272cf21a4e7c?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha pubblicato</a> su X il video ASMR della deportazione di alcuni migranti. Esatto: sono quei video sussurrati fatti per rilassare, o attizzare, chi li vede; solo che questa volta il “piacere” deriva dal rumore delle catene che si stringono attorno ai polsi e alle caviglie delle persone.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>È un chiaro esempio di - non saprei come definirla altrimenti - <em>pornografia fascista della crudeltà</em>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>E ancora: il vicepresidente JD Vance – dopo aver falsamente <a href="https://substack.com/redirect/12b6d9f6-a02f-4793-a47b-873c99d2384f?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">accusato</a> le democrazie europee di essere antidemocratiche perché “censurano” le opinioni delle destre – <a href="https://substack.com/redirect/e191e830-0e82-435a-b9df-8d14ea5cb4f0?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha detto</a> che la “cultura <em>woke</em>” impedisce agli uomini di essere “veri uomini” e li “svirilizza” se fanno cose da uomini, tipo “fare battute” o “prendersi una birra con gli amici”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Poco dopo, <a href="https://substack.com/redirect/e1eece97-58cd-4cb2-bab7-3ede02b0e35a?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha fatto intendere</a> che l’amministrazione potrebbe iniziare a lavorare sul divieto nazionale di aborto – una misura contenuta nel famigerato “Progetto 2025”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Dal canto suo, Elon Musk <a href="https://substack.com/redirect/ccfaae31-a54c-412c-89a0-b047c60222cf?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha brandito</a> una<strong> motosega</strong> regalatagli dal presidente argentino Javier Milei sul palco del CPAC di Washington D. C. (il più importante convegno conservatore degli Stati Uniti), dicendo poi di “<a href="https://substack.com/redirect/3949a23f-8632-4720-8987-37da71c3475a?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">essere diventato un meme</a>” e che la “sinistra ha messo al bando la comicità”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Sempre dal palco del CPAC, l’ideologo MAGA Steve Bannon <a href="https://substack.com/redirect/3782da91-33e0-41fe-92e5-f4d202b249a4?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">ha fatto</a> un bel saluto nazifascista – esattamente come <a href="https://substack.com/redirect/6aad7aaa-a0af-4303-b94e-5f8c66627d52?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">aveva fatto Musk</a> qualche settimana fa – al termine di un discorso incendiario ed eversivo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>A ciò si aggiungono gli ordini esecutivi (<a href="https://substack.com/redirect/a9f3583c-76b8-4c95-a09e-09e9038d2eaf?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">in larga parte illegali</a>), la banda di <em>tech bro</em> razzisti di Elon Musk che sta compiendo <a href="https://substack.com/redirect/099774a3-6d07-45b3-b0e3-d598351ca016?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">un golpe amministrativo</a>, le continue <a href="https://substack.com/redirect/9e77dcb0-5722-4a1d-9445-06b5e4c51435?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">provocazioni</a> sull’annessione del Canada e gli attivisti MAGA che lanciano <a href="https://substack.com/redirect/6cd814f9-69d2-44cb-88a6-a60a33ca70d6?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">una campagna per il terzo mandato</a> (incostituzionale) di Donald Trump, raffigurandolo come un <a href="https://substack.com/redirect/81d11299-dd0f-417a-863e-f2d48aff3cef?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Cesare americano</a>.<em>Flooding the zone</em></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Insomma: è difficile stare dietro a questa montagna di provvedimenti e dichiarazioni, ed è ancor più difficile capire per cosa essere indignati e per cosa battersi.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Anche perché è tutto fatto di proposito, e tutto è studiato nei minimi dettagli.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In <a href="https://substack.com/redirect/467363b6-710e-4734-bac4-6d0dbdaf048b?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">un’intervista</a> al <em>New York Times</em>, il deputato democratico Jamie Raskin ha parlato di “sovraccarico sensoriale”:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:quote --> <blockquote class="wp-block-quote"><!-- wp:paragraph --> <p>Un momento sono al telefono con una persona che si occupa di sperimentazioni cliniche di farmaci antitumorali per il governo e che è appena stata licenziata perché una piccola parte del suo lavoro riguarda le minoranze. Il momento dopo sto parlando con degli avvocati del Dipartimento di giustizia che sono stati cacciati all’improvviso. Non c’è mai fine.</p> <!-- /wp:paragraph --></blockquote> <!-- /wp:quote --><!-- wp:paragraph --> <p>Questa strategia ha molti architetti. Uno è il nazionalista cristiano Russell Vought, una figura chiave del “Progetto 2025” che da poco è stato <a href="https://substack.com/redirect/56e56b0d-4e38-4377-8f86-cce623362544?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">nominato</a> direttore dell'Ufficio per la gestione e il bilancio.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Vogliamo colpire duro i funzionari pubblici”, <a href="https://substack.com/redirect/0bfd7569-343d-4dff-9a6e-d5d16792a7bc?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">aveva detto</a> durante un convegno organizzato dal think tank conservatore Center for Renewing America. “Vogliamo che si sveglino la mattina e non vadano a lavorare perché sanno di essere il nemico. Vogliamo bloccare i loro fondi. Vogliamo traumatizzarli”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Un altro è il suprematista bianco <a href="https://substack.com/redirect/a7959d1a-5aa0-4c80-b60f-c6d451b81215?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Stephen Miller</a>, l’attuale vicecapo di gabinetto dell’amministrazione Trump nonché il principale artefice della valanga di ordini esecutivi emessi in questo primo mese – tutti preparati in anticipo e in gran segreto, stando al <em><a href="https://substack.com/redirect/4d4dde1e-4564-4995-896c-b1efa91bc6d7?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">New York Times</a></em>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>L’obiettivo è esplicito: sopraffare i democratici e non dar loro un attimo di respiro.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a href="https://substack.com/redirect/91fff9b3-2a6f-4f92-bfa4-7952e6cd0a5a?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc"><img src="https://ci3.googleusercontent.com/meips/ADKq_NY9Fk-Hf_BqbIoGGwM16vhfr0y8smIPJDHA4TcWRMV3YPx71WQ1EjeSzqolN-kQ2NG9qzjhqDMwl21-ZA7Rs-Y6EGM7EcCgm9oB_BpSZvXv1FxGCtxWd3xA8IgsXYnxgZPWk2qAN7yOIfO-pw_dpJEII3vqEcYh4LhKCovWT9-j1XmJbvjPFq0Q94eqW1fnIC2ppubc7dQnTBfJ3KNXgg74MtViCBHGVAMR31Tc4ihUmHmMgspDkvKSc-6hgcltTqGWlo9D02tmpG7F69MEMDeEv0EJRg3vYXiYoRYbygr2txS_MQBz37WyA1I=s0-d-e1-ft#https://substackcdn.com/image/fetch/w_1100,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2Fcbcb77aa-63ea-4326-9ef9-382b782c2b55_1200x800.jpeg" alt="" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p>Miller è stato apertamente elogiato da Steve Bannon nel suo podcast <em>War Room</em>. “A tutto gas, a tavoletta. Andare avanti, avanti e avanti”, ha esclamato. “Quando hai questo tipo di slancio non ci ferma, non si pensa. Si va dritti e basta”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Bannon è un altro importante architetto della strategia trumpiana, e lo è da tempi non sospetti. Nel 2018 aveva detto che la vera opposizione erano i media, e che per sconfiggerli bisognava “sommergerli di merda” (“<em>flooding the zone with shit”</em>).</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In sostanza, spiegava Bannon, si deve “mandare in cortocircuito” l’ecosistema mediatico incatenandolo a un rullo continuo di notizie false, mezze verità, provocazioni, slogan, teorie del complotto e chi più ne ha, ne metta.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In questo modo non solo si compromette la capacità di intermediazione della stampa, indebolendo così un tuo avversario; si intacca in profondità uno dei pilastri su cui poggia la democrazia liberale: la fiducia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La propaganda bannoniana non punta soltanto a promuovere un certo tipo di narrazione: lo fa, ovviamente, ma non è quello il punto. “Sommergere la stanza di merda” significa soprattutto confondere le acque e disorientare l’opinione pubblica con un’inondazione – per l’appunto – di notizie e storie contrastanti tra loro.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Così facendo nessuno riesce più a distinguere il vero dal falso, e questo a sua volta genera disinteresse e pure un certo grado di nichilismo. Se è impossibile capire cos’è vero, tutto a quel punto diventa plausibile e possibile.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La frammentazione degli spazi informativi, la <a href="https://substack.com/redirect/23ff3d26-4236-4637-aca9-34e42ebb2a37?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">svolta destrorsa </a>dei proprietari delle piattaforme e <a href="https://substack.com/redirect/265b2c8d-9169-463d-806d-5743a50d6a89?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">l’ascesa dei </a><em><a href="https://substack.com/redirect/265b2c8d-9169-463d-806d-5743a50d6a89?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">news influencer</a></em> (in buona parte conservatori) hanno dato una spinta decisiva a questo piano, culminato nella campagna elettorale e in questo primo mese di secondo mandato.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Per intenderci: i <a href="https://substack.com/redirect/dc0ac7fd-8b4d-4fcb-9d44-3abd3adcafd1?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">migranti haitiani di Springfield</a> non mangiano cani e gatti domestici, ma se lo dice Trump <em>forse</em> lo fanno per davvero – chi può dirlo?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>L’annessione del Canada è contemporaneamente una provocazione irrealizzabile <em>e </em>un progetto politico serio. Il saluto di Musk è <em>sia</em> un ammiccamento ai neonazisti, <em>sia</em> una trollata nei confronti dei democratici.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il terzo mandato è una prospettiva incostituzionale, d’accordo, <em>ma anche</em> la logica conclusione della carriera politica di Trump.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Niente è vero, tutto è possibile</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In un certo senso, Bannon non si è inventato nulla: ha applicato al contesto statunitense un modello messo a punto nella Russia post-sovietica da <a href="https://substack.com/redirect/ffc47cee-694c-43b9-a0ba-c92c5f587316?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Vladislav Surkov</a>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Dopo aver studiato teatro e aver lavorato come addetto alla pubblicità e alle pubbliche relazioni della banca Menatep dell’oligarca anti-Putin Mikhail Khodorkovsky, Surkov nel 1999 è stato nominato vicecapo dell’amministrazione presidenziale della Federazione russa.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In quella veste ha plasmato la prima fase del putinismo, elaborando il concetto di “<a href="https://substack.com/redirect/c49d5933-3168-414d-81a7-2c8d724730f9?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">democrazia sovrana</a>” e supervisionando la metodica distruzione della fragile democrazia russa.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Secondo il giornalista <a href="https://substack.com/redirect/f48d1934-dd37-4ba5-8640-58926e7489cc?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Joshua Yaffa</a>, Surkov è stato il vero artefice della “politica post-moderna”: basandosi sugli scritti di Jean Baudrillard e dei filosofi postmodernisti europei, è riuscito abilmente a “coltivare apparenze in contrasto con la realtà, mescolare elementi incompatibili tra loro e moltiplicare i colpi di scena”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a href="https://substack.com/redirect/8399774e-c5a9-442b-b9ac-e4d95c330c0c?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc"><img src="https://ci3.googleusercontent.com/meips/ADKq_NbfTG-6uHa2HVs84m7oXZHAIAdbZXEQrezdBPoQrFD5M3F-Rpna1RX7B8TwX654Zb4U_QgM6aNyGVf3uHTr1ZcSxnjOsx5Y1StNGYamVofNJfkafJ7zaR7XKb5QC6yav2_WfnNjMvp7DSszPNA2A6UYi1NKTWsyM1KYWnQzKyV8rCYE2uax3jPr9PUK7DvHUPfOOyzXc0ZRXwSZg3rlOyV5EOKihEmkmgZNaRhrflWxT6ITVlVe2kmtgTL28gnRg0JjTw8K02HE4Vcas6QLDf7FFsEgE9_yYuXKy8z4f7l94vkuqOKiy9axEhA=s0-d-e1-ft#https://substackcdn.com/image/fetch/w_1100,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2F3bf72ca3-c57c-485e-bfb9-96ec24503055_1200x800.jpeg" alt="" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p>Questo metodo è stato spiegato in dettaglio anche nell’ottimo saggio <em><a href="https://substack.com/redirect/b0a5605f-788d-4019-97c5-02616bebd63a?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Niente è vero, tutto è possibile</a></em> (pubblicato in Italia da minimum fax) del giornalista <a href="https://substack.com/redirect/4e35a550-f6f1-417f-b8b0-76f15e1f5ba6?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">Peter Pomerantsev</a>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Surkov e i suoi “tecnologi politici” – ossia la schiera di consulenti formatisi a cavallo tra l’era di Mikhail Gorbachev e il crollo dell’URSS – non si sono limitati a costruire una moderna autocrazia poliziesca e militarista, ma sono andati oltre: hanno “privato i discorsi e le azioni del loro significato”, atomizzando la società russa e gettandola in uno stato di confusione perenne.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>“Hanno trasformato la politica in uno strano teatro”, ha sintetizzato il documentarista Adam Curtis in <em><a href="https://substack.com/redirect/c77a7dda-c9d4-4cfc-ac2a-e46a91579922?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">HyperNormalization</a></em>, “dove nessuno era più in grado di capire cosa fosse vero e cosa fosse falso”, e dove le parole non riuscivano più a catturare l’essenza di una realtà “mutaforme, indefinita e indefinibile”.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>All’apice del suo esperimento, Surkov controllava i media governativi e diceva loro chi attaccare e quando farlo; al tempo stesso, sovvenzionava una parte della stampa indipendente. E non solo: finanziava i movimenti giovanili pro-Putin e quelli anti-Putin, i partiti nazionalisti filo-putiniani e quelli liberali filo-occidentali, i gruppi antifascisti e addirittura quelli neonazisti.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>L’aspetto chiave di questa strategia, all’apparenza insensata e controproducente, è che Surkov lo faceva <em>pubblicamente</em>. Chiunque sapeva che a tirare i fili c’era lui. In questo modo, evidenzia Curtis, “nessuno poteva dire cos’era genuino e cosa invece organizzato” dal potere putiniano.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nella confusione pianificata da Surkov, il Cremlino era dunque in grado di “produrre tutti i tipi di discorsi politici” – anche quelli d’opposizione. Era la “<strong>post-verità</strong>” nella sua forma primigenia.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Alla fine, però, Surkov è rimasto vittima del suo successo: Putin non aveva più bisogno di lui per completare la svolta totalitaria del regime. E così, nel febbraio del 2020 <a href="https://substack.com/redirect/7100473a-fa85-4400-97af-2382647eb15e?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">l’ha licenziato in tronco</a> senza dare alcuna spiegazione ufficiale.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Solo un anno prima, in un <a href="https://substack.com/redirect/98c2db1a-ea13-47fd-b2a9-129055f53ee1?j=eyJ1IjoiMmF0MXExIn0.LgO7qfmoRiNr8dSpZQnyEr7juLVSZGJLjb2PoQ0H49E" target="_blank" rel="noreferrer noopener nofollow ugc">discusso editoriale</a> pubblicato sulla <em>Nezavisimaya Gazeta</em>, Surkov rivendicava la bontà della sua creatura. Il “nostro sistema politico” autoctono e prodotto in Russia, scriveva,</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:quote --> <blockquote class="wp-block-quote"><!-- wp:paragraph --> <p>non va bene solo per il nostro futuro, ma ha un evidente potenziale per essere esportato altrove. Alcune sue caratteristiche, del resto, sono già molto richieste in giro. La nostra esperienza viene studiata, sostenuta e applicata in diversi paesi, sia dai partiti di governo che dai gruppi di opposizione.</p> <!-- /wp:paragraph --></blockquote> <!-- /wp:quote --><!-- wp:paragraph --> <p>Ecco: ora gli Stati Uniti sono diventati il principale importatore del modello di Surkov. E l’ideologia che ha guidato l’assalto alla democrazia del Cremlino adesso ha preso il controllo della Casa Bianca.</p> <!-- /wp:paragraph -->
23.2.2025 07:23Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>L'età del caos e il Nuovo Ordine mondiale secondo Trump</strong> <strong>e</strong> <strong>Fine della Unione Europea</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:embed {"url":"https://youtu.be/nFg9Ne8sw-E?si=I71uvNwgEoE25i4T","type":"video","providerNameSlug":"youtube","responsive":true,"className":"wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"} --> <figure class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper"> https://youtu.be/nFg9Ne8sw-E?si=I71uvNwgEoE25i4T </div></figure> <!-- /wp:embed --> https://youtu.be/h_a_72luV0g?si=mdLjdYtYqMkm6FC1
22.2.2025 08:26Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>Si vede che Tiziana Antonilli ha preso la giusta misura del suo respiro bioritmico, o meglio, ha adattato il suo respiro bioritmico alla sua sintassi claudicante e ne è venuta fuori una splendida poesia kitchen. Degno di evidenza che in una composizione kitchen occorre impiegare una Tecnica molto più rica e articolata che non in una poesia tradizionale. Vale a dire: in una poesia kitchen viene dispiegata una diversa e molto più sofisticata Tecnica rispetto a quella contenuta in una poesia elegiaca.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Sbagliano coloro che pensano che scrivere una poesia kitchen sia semplice. Sbagliano per arroganza e per supponenza. In realtà è difficilissimo trovare l'accordo tra il proprio battito cardiaco e il pulsare del linguaggio. Quel linguaggio che, come chiarito da numerosi appunti sulla nuova ontologia estetica, è un «senza parole»; ma poiché non può esistere un linguaggio «senza parole», ecco che avviene quello che in fisica si chiama un cambio di stato della materia, ovvero, quel linguaggio che era rimasto senza parole, trova il proprio linguaggio in una nuova conformazione fisica delle parole che vengono a darsi «sciolte», diciamo, allo stato gassoso, cioè che sono passate dallo stato della materia a Zero Kelvin allo stato gassoso di 123 gradi Kelvin. Possiamo dire che il linguaggio poetico kitchen è quel linguaggio che corrisponde ad una elevata temperatura, tanto più elevata quanto più kitchen.</p> Nel mito di Pasifae, la mitica moglie del Re Minosse, la Regina si fa costruire da Dedalo una vacca artificiale per potersi accoppiare con un toro. Pasifae è il simbolo di tutte le donne affette da Eros, e quindi va condannata senza pietà. Il suo accoppiamento con il toro viene colpito da questo stigma di condanna che attraversa i secoli e i millenni. Così, Pasifae raggiunge una superiore potenza (fertilità) accoppiandosi con la animalità. Fertilità diventa sinonimo di animalità, e animalità è il contrario della Tecnica che invece è posseduta dagli uomini Minosse e Dedalo. La stigmatizzare della Regina Pasifae per il suo atto obbrobrioso di congiunzione con un animale, colpisce la femminilità, la donna, tutte le donne. La Tecnica, dunque, si trova al polo opposto della animalità (leggi il toro), ed è l'emblema del salto evolutivo dell'antropogenesi in una umanità di superiore dove potenza e fertilità appartengono soltanto agli uomini. È lecito vedere in questo mito l'ideologia dell'abominio, della condanna della donna colpevole di essere invasata da Eros e che si accoppia con il toro. La tecnica appare, in questa prospettiva, come il dispositivo ideologico attraverso cui l’uomo attraverso la Tecnica e il Nomos raggiunge una superiore umanizzazione, ma per una via diversa e opposta da quella scelta dalla Regina Pasifae. Qui è in nuce il concetto di superuomo, dell'uomo che detiene il possesso della Tecnica e diventa superumano. <!-- /wp:paragraph -->
21.2.2025 18:31Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>dal dibattito scaturito dalla presentazione della rivista Il Mangiaparole alla Casa delle Letterature di Roma il 18 febbraio 2025 è venuta fuori una idea brillante, ne abbiamo parlato con Marie Laure, Letizia Leone e siamo arrivati alla conclusione di dedicare il prossimo numero della rivista interamente a poesie create da ChatGpt e commentate da ChatGpt. Sarebbe la prima volta che una rivista di poesia lancia una idea del genere.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Alfonso Cataldi ha già chiesto a ChatGpt di commentare alcune nostre poesie e sta ultimando il lavoro.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gianni Godi è stato da me incaricato di interpellare ChatGpt di scrivere una poesia di questi poeti alla maniera di:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Aldo Palazzeschi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Eugenio Montale di "Satura" e "Quaderno di quattro anni"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Dada</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Cesare Pavese di "lavorare stanca"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Edoardo Sanguineti di "Laborintus"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Valerio Magrelli di "Ora serrata retinae"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Milo De Angelis di "Somiglianze" e "Millimetri"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Patrizia Cavalli di "Le mie poesie non cambieranno il mondo"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Maria Rosaria Madonna di "Stige"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Majakovskij di "La nuvola in calzoni"</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Mario Lunetta</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Guido Oldani del realismo terminale</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Dolce Stil novo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Francesco Paolo Intini</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Letizia Leone</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Mimmo Pugliese</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Marie Laure Colasson</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Raffaele Ciccarone</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tiziana Antonilli</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Alfonso Cataldi</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Giuseppe Talia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Giuseppe Gallo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Giorgio Linguaglossa</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Vincenzo Petronelli</p> <!-- /wp:paragraph -->
21.2.2025 11:12Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>Su questa linea si potrebbe arrivare a una interconnessione tra autori. Proposta: spogliare i versi, ridurli a frammenti?</p> <!-- /wp:paragraph -->
21.2.2025 08:46Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...<!-- wp:paragraph --> <p>Nina va lontano</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nina va lontano sul fragile dell’onda marina</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>dove solidifica il profumo delle farfalle</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il gambero che fa se si dibatte col passato?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Sarebbe bello esaminare le ciabatte</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>in un secondo tempo questa potrebbe inficiare</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>la spina dorsale dell’arengario</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>se tutto parte dal centro punto esatto</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>dal quale esce il latte caprino.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Naturalmente l’ordine apparente non è dramma</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>ora che le tensioni hanno complesse matrici.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Un campo minato si pone in silenzio, attende</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>il drone o il neutrone per fare la mossa o la finta</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nina ha già pulito l’aglio per la pasta con l’olio!</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>By rc 15225</p> <!-- /wp:paragraph -->
20.2.2025 17:40Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...1. LA CASA Sulla strada che i bambini a colazione spalmavano di sneakers in polvere ogni ciao era un tamburo che correva e precedeva la farmacista in campana. Ora la casa si è svenduta al citofono le scarpe hanno migrato da un girovita all’altro e il percussionista indie è stato assunto come temporale senza fissa dimora. Ogni giorno un po’ prima montavano di guardia i tacchi solo per sottrarsi al tic tac del cul de sac. 2. INVASIONE Il compost si aspettava il sei in pagella ma la tastiera ha sputato una rolling stone. Anni perduti ad aggiungere rotazione al phon ma il bianco è nudo di suo. C’è stata però una conquista: si è aperto un occhio verde sembrava pattinasse tra il fuggi fuggi dei capelli e una ciocca stirata con Vetril è sfuggita alle transenne. Alla Masterclass scioperano contro il pettine del pdf. 3. ANDATE L’ingombro all’angolo della bocca prendeva ti-sane con dita deca e Minosse fuori controllo scollava l’alibi del collo spoilerato dalla parrucca. Le arianne ridevano le mani incollate alla emme della realtà aumentata. Parlavano poco per non dovere andare via con il filo interdentale rinchiuso nel pick up.
20.2.2025 13:37Commenti su La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, ...Francesco Paolo Intini PIZZINI VII Con l’andar dell’onda gli uomini forti resuscitarono.Vennero fuori le monetine da cinque o poco piùCroce sotto testa sopra Il 2025 le salutò cortesementeNessun sospetto, nessun pericoloPer chi approda sulla LunaUna mano salutò dalla pelataArmstrong, ovvio!E … Continua a leggere
20.2.2025 08:22La poesia della nuova ontologia estetica è indicativa per il suo essere costruita con giunture di discorsi e giustapposizioni, perifrasi, sintagmi est...<!-- wp:embed {"url":"https://kolektivnenseae.wordpress.com/2025/02/19/le-radici-filosofiche-della-neon-avanguardia-grecita-marginale-e-suggestioni-etico-giuridiche-i-presocratici-if-press-2012/","type":"wp-embed","providerNameSlug":"kolektivne-nseae"} --> <figure class="wp-block-embed is-type-wp-embed is-provider-kolektivne-nseae wp-block-embed-kolektivne-nseae"><div class="wp-block-embed__wrapper"> https://kolektivnenseae.wordpress.com/2025/02/19/le-radici-filosofiche-della-neon-avanguardia-grecita-marginale-e-suggestioni-etico-giuridiche-i-presocratici-if-press-2012/ </div></figure> <!-- /wp:embed --><!-- wp:paragraph --> <p>Permettimi, Giorgio, di segnalarti un mio volume che, entrato nella storia della <em>Law and Literature</em>, ha dimostrato, con un'analisi dettagliata di documenti e dossografia che i <em>poeti/sophoi</em> ionici, su cui Platone e Aristotele costruirono fraudolentemente l'ontologia e la metafisica antiche, madri dell'ontologia/metafisica medioevale e moderna, anticipano due dei tratti caratteristici della NSEAE: a. assoluta esigenza di interpretare una voce alla luce del suo <em>test-context</em> (pragmatismo) e b. smascheramento di ogni forma di metafisica (filosofia analitica).</p> <!-- /wp:paragraph -->
19.2.2025 19:47Commenti su L’epoca della fine della metafisica porta con sé la fine della logologia di quel mondo. La nostalgia delle origini è un vestito che non si...<!-- wp:paragraph --> <p>VIDEO di Gianni Godi su una poesia di Antonio Sagredo</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:embed {"url":"https://youtu.be/I4lBi6l457w?si=WVJzKfeVCrO47c75","type":"video","providerNameSlug":"youtube","responsive":true,"className":"wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"} --> <figure class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper"> https://youtu.be/I4lBi6l457w?si=WVJzKfeVCrO47c75 </div></figure> <!-- /wp:embed -->
19.2.2025 16:27Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>L'assioma da cui parte Mario Draghi è che “il mondo confortevole è finito” per l'Ue</strong>. </p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ma l'ex presidente della Bce ha anche lanciato un appello all'ottimismo:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p> “Veniamo da un passato così lungo di inconcludenza ed esitazione che troviamo difficile avere fiducia che le cose possano cambiare in futuro e che impariamo effettivamente a essere diversi, a prendere decisioni rapidamente ed efficacemente”.</p> <!-- /wp:paragraph -->
19.2.2025 11:25Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:embed {"url":"https://youtu.be/NZKll-TpIZQ?si=BBfitoW3VQmYc93a","type":"video","providerNameSlug":"youtube","responsive":true,"className":"wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"} --> <figure class="wp-block-embed is-type-video is-provider-youtube wp-block-embed-youtube wp-embed-aspect-16-9 wp-has-aspect-ratio"><div class="wp-block-embed__wrapper"> https://youtu.be/NZKll-TpIZQ?si=BBfitoW3VQmYc93a </div></figure> <!-- /wp:embed --> <strong>L’età del caos</strong> E’ già tempo di un primo bilancio dell’effetto Trump: i pesi e contrappesi del sistema americano non funzionano, i calcoli geopolitici sono sbagliati, la credibilità degli Stati Uniti compromessa Anche se Trump fosse costretto a ritrattare tutto quello che ha detto in queste tre settimane, ormai lo ha detto, e la perdita di credibilità degli Stati Uniti è totale e definitiva. Capita spesso che agli analisti geopolitici venga posta questa fatidica domanda: «Cosa succederà adesso?», oppure: «Come andrà a finire?». Certo, «il pubblico da casa» vuole saperlo, e a volte aspetta la risposta con ansia. Ma chiunque risponda con sicurezza e in modo univoco, nella migliore delle ipotesi tira a indovinare, nella peggiore dice quello che «il pubblico a casa» o il giornalista vogliono sentirsi dire. Qualunque sia l’oggetto della domanda, una risposta netta e univoca è impossibile. Solo l’aritmetica offre risposte univoche; la matematica un po’ meno, la fisica ancora meno, la biologia e la medicina non ne parliamo. La politica, poi, e in particolare la politica internazionale, si distanzia dalle scienze esatte perché esatta non è, è l’esito di una successione di processi che si intersecano tra di loro disordinatamente e di fattori materiali e immateriali, a volte anche casuali, che entrano in gioco in modi e tempi impossibili da prevedere e tantomeno da preordinare. Nei mesi a cavallo delle elezioni presidenziali americane di novembre mi è stato chiesto più volte cosa sarebbe successo con una presidenza Trump. Di una cosa ero sicuro, ma quella cosa si innestava in un fascio di possibilità talmente ampio che ogni previsione era impossibile; si potevano solo avanzare delle ipotesi, come sempre, ma talmente distanti tra di loro che alla fine il risultato era lo stesso. La cosa di cui mi sentivo sicuro era che Trump avrebbe seminato il caos; il fascio di incertezze riguardava in primo luogo la tenuta del sistema dei checks and balances americano – i contrappesi istituzionali e extraistituzionali che limitano e controllano i tre poteri classici – e poi le reazioni dei mercati e degli altri attori internazionali. Anche se ovviamente è presto per tirare conclusioni, a meno di un mese dall’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca possiamo avere qualche indizio di possibile risposta. <strong>Fuori controllo</strong> La prima è che i <em>checks and balances</em> non stanno funzionando. Sembra che nessuno sia in grado o abbia voglia di tenere sotto controllo l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) di cui è affetto il presidente, e tantomeno di porvi rimedio.
17.2.2025 11:51Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p>da Michel Onfray, <em>Sagesse</em>, Flammarion, 2018,pp. €22.90<br><strong>Dans l’attente de la catastrophe, on peut toujours vivre en Romain : c’est-à-dire droit et debout</strong>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>RÉSUMÉ</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Comment se comporter dans une civilisation qui menace de s’effondrer ? En lisant les Romains dont la philosophie s’appuie sur des exemples à suivre et non sur des théories fumeuses.<br>Sagesse est un genre de péplum philosophique dans lequel on assiste à la mort de Pline l’Ancien et à des combats de gladiatrices, à des suicides grandioses et à des banquets de philosophes ridicules, à des amitiés sublimes et à des assassinats qui changent le cours de l’histoire. On y croise des personnages hauts en couleur : Mucius Scaevola et son charbon ardent, Regulus et ses paupières cousues, Cincinnatus et sa charrue, Lucrèce et son poignard. Mais aussi Sénèque et Cicéron, Epictète et Marc Aurèle.</p> <!-- /wp:paragraph -->
16.2.2025 12:31Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:image {"id":30768,"align":"center"} --> <figure class="wp-block-image aligncenter"><img src="https://lombradelleparole.wordpress.com/wp-content/uploads/2020/08/marie-laure-colasson-yzz-struttura-dissipativa-78x34-2020.jpg?w=500" alt="" class="wp-image-30768" /></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p><br>[<strong>Marie Laure Colasson YZZ Struttura dissipativa acrilico, 78×34 cm. 2020</strong>]</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Il fantasma globale di catastrofe </strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>che aleggia sul mondo contemporaneo finisce, paradossalmente, per risolversi nella sensazione che non avvenga più niente di reale. Che la catastrofe che aleggia sia in realtà soltanto una visione, una rappresentazione veicolata dai media e dalla cineteca dei film dell’horror. In realtà, con la scomparsa del reale è scomparso dalla percezione dei contemporanei anche il concetto di catastrofe, come è scomparso il concetto di angoscia e quello di disperazione che gli erano correlati. Le categorie della psicopatologia sono oggi diventate categorie del politico. Ed è forse questo, paradossalmente, il significato recondito più profondo delle visioni apocalittiche contemporanee. Con la catastrofe ci si va al cinema a vedere i film di King Kong e i film della fine del mondo con tanto di Oscar aggiudicati.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>scambio simbolico, iperrealtà, simulacro</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Concetti come scambio simbolico, iperrealtà, simulacro, negli studi sulla contemporaneità vengono sempre più spesso adoperati per comprendere le recenti, convulsive metamorfosi della globalizzazione. Il secondo principio della termodinamica ha inferto un colpo micidiale alla ingenua fiducia di un progresso progressivo e indefinito.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>… Noi viviamo in un presente iperreale in quanto completamente mediatizzato: il ‘tempo reale’ in cui gli eventi ci raggiungono in forma di immagini ci consegna a una inconsapevolezza sulla loro realtà di cui siamo letteralmente, all’oscuro.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>quando Baudrillard sostiene che la realtà è scomparsa</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Questa tesi ne implica un’altra, la realtà è già un’invenzione, o, per meglio dire, una costruzione sociale. Tale tesi concepisce la realtà in senso non fisico-materialistico, ma semiologico, come un sistema di segni prodotto dall’uomo e regolato dal principio di realtà da cui dipende anche quello freudiano, che ha come suo correlato l’immaginario ma che, proprio in quanto principio, può anche a un certo punto non funzionare più. Dunque, quando Baudrillard sostiene che la realtà è scomparsa, ciò non significa affatto che lo sia fisicamente, bensì solo semiologicamente, come <em>metafisica del segno</em> che direziona la realtà. La simulazione cancella la realtà e porta alla completa abolizione segnica del referente reale.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Baudrillard scrive:</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><br>«Non è più possibile partire dal reale e fabbricare l’irreale, l’immaginario a partire dai dati del reale. Il processo sarà piuttosto l’inverso: si tratterà […] di reinventare il reale come finzione, proprio perché il reale è scomparso dalla nostra vita. Allucinazione del reale, del vissuto, del quotidiano, ma ricostituito, talvolta fin nei dettagli di un’inquietante estraneità, ricostituito come una riserva animale o vegetale, dato a vedere con una precisione trasparente, e tuttavia senza sostanza, derealizzato in anticipo, iperrealizzato».1</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Gran parte della nostra cultura scientifica, sociologica, filosofica, psicoanalitica, così impregnata di soggettivismo prospettico e così sensibile alle costruzioni e decostruzioni ermeneutiche, si cimenta ancora a cercare sistemi di senso e di interpretazione tendenti ad una completa razionalizzazione del mondo. Tuttavia, sembra sempre sfuggire l’oggetto della sua stessa comprensione, la verità di quel mondo che si sottrae derisoriamente ad ogni tentativo di comprensione.<br>Nella società tecnocratica assistiamo piuttosto ad una scomparsa del reale, la caduta di ogni principio di realtà, di ogni referenza reale. Questa fine del reale, ridotto ormai a un sistema di rinvio di segni, si espone paradossalmente in un eccesso, in un ordine parossistico, l’ordine dell’iperreale, del più reale del reale.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Sempre Baudrillard scrive</strong>:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>«Questa realtà perfetta, alla quale sacrifichiamo ogni illusione, così come si lascia ogni speranza alle soglie dell’inferno, è chiaramente una realtà fantasma. Essa è evidentemente un altro mondo e, di fronte alla macchina della verità, se potessero esservi sottoposte, la realtà così come la verità confesserebbero che esse non ci credono. È come un arto fantasma: la realtà è scomparsa, ma noi soffriamo esattamente come se esistesse ancora. O, come dice Achab in Moby Dick: “Se sento i dolori della mia gamba, quando invece essa non esiste più, cosa vi assicura che voi non soffrirete i tormenti dell’inferno, quando sarete morti?”».2</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>La privatizzazione è l’ultima ideologia che resiste nel vuoto pneumatico dell’implosione dell’ordine simbolic</strong>o</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Piuttosto, la disperazione è la catastrofe dell’ordine simbolico che è imploso. La privatizzazione è l’ultima ideologia che resiste nel vuoto pneumatico dell’implosione dell’ordine simbolico. In tale situazione l’io non è più capace di avvertire una reale disperazione, avverte qualcosa sì, ma che non è più disperazione ma una situazione di vuoto derivante dalla implosione di ogni ordine simbolico e di ogni ordine semiotico.<br>«Il principio di realtà – scrive il Baudrillard ne <em>Lo scambio simbolico e la morte</em> – ha coinciso con uno stadio determinato della legge del valore. Al giorno d’oggi, tutto il sistema precipita nell’indeterminazione, tutta la realtà è assorbita dall’iperrealtà del codice e della simulazione, è un principio di simulazione quello che ormai ci governa al posto dell’antico principio di realtà. Le finalità sono scomparse: sono i modelli che ci generano. Non c’è più ideologia, ci sono soltanto dei simulacri».3</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>La Storia che è ormai soltanto s-memoria senza eredità, senza mandato testamentario, senza meta, senza telos, accumulativa, istantanea, pattumiera di rifiuti</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Questo aspetto del percorso degli eventi è, a ben vedere, anche il percorso derisorio della Storia… di una Storia che è ormai soltanto s-memoria senza eredità, senza mandato testamentario, senza meta, senza telos, accumulativa, istantanea, pattumiera di rifiuti che dal tempo ciclico traghetta nell’ordine del riciclabile in quanto citazione e del disordine simbolico. Per questo la teoria, oltre ad abbandonare ogni istanza critica oppositiva, dovrà abbandonare anche il concetto di linearità tipico di ogni filosofia della storia impegnata nel dispiegamento progressivo dell’idea di ragione.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>… E la poesia italiana che fa?</strong> </p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Continua con i suoi stereotipi, con i suoi giri di valzer e con il concetto lineare e reflessologico di mimesis del reale presunto e presupposto?; ma, chiediamoci, quel reale che ci hanno raccontato, non è scomparso?, non si è inabissato con tutto il bagaglio del senso e del non senso, del significato e del non significato?, non è affondato con l’inabissarsi dell’ideologia?. La poesia continua ad essere narrata come se quel reale fosse lì, davanti a noi in attesa di essere fotogrammato. Ma quel reale è diventato ideologia, feticcio, surrogato del senso comune, non è più possibile accoglierlo nella sua postura così com’è e per come si presenta nell’ideogramma dell’ideologia. E viene scambiato con la poesia dell’io, con la poesia monodica, reflessologica, privatistica, con la poesia della disperazione posticcia, fasulla e invereconda.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>1 J. Baudrillard, <em>Simulacres et simulation</em>, Parigi 1980, p.181, trad. it. di E. Schirò.<br>2 J. Baudrillard, <em>Violenza del virtuale e realtà integrale</em>, Firenze 2005, p.20.<br>3 J. Baudrillard, <em>Lo scambio simbolico e la morte</em>, cit., p. 12</p> <!-- /wp:paragraph -->
16.2.2025 12:05Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p><strong>La Nuova Poesia.0</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il 4 dicembre 2024 L'Ombra delle Parole e l'Editore Progetto Cultura di Roma hanno organizzato presso la Fiera del LIbro di Roma Eur un Focus sul tema <strong>La nuova poesia nell'epoca della sua riproducibilità digitale</strong>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Io proporrei un altro Focus, e precisamente: <strong>La Nuova Poesia.0 nell'epoca della Intelligenza Artificiale Generativa</strong>. Come è cambiata la nostra Memoria? Come è cambiata la nostra scrittura? Come è cambiata la nostra proiezione verso il futuro?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Nell'epoca del post-moderno <strong>la struttura ideologica delle moderne democrazie liberali (o quel che ne resta) riproducono le narrazioni privatistiche e tribali</strong> (Maurizio Ferraris).</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Le poesie e i romanzi che si pubblicano oggi sono scritture che la Intelligenza Artificiale Generativa potrebbe riprodurre in miliardi di esemplari, migliorandole, al pari delle medesime narrazioni gestite dall'io privatistico.</p> <!-- /wp:paragraph -->
15.2.2025 10:50Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p>PIZZINI XVII</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Rimettono Laio sul carro nuziale<br>un re col trucco può sembrare vivo<br>e dunque meno pallido del solito<br>senza infezione alle ferite mortali.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il cuore che non pulsava<br>sostituito da una turbina<br>immortalato con i calcinacci ai piedi<br>rabbiosi come i prossimi cent'anni.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il giocattolo è pronto a dettare ordini<br>che arrivano con la rapidità di Marinetti<br>mescolando i continenti all'erba moscia</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Un tribunale scrolla i semi della bella di notte<br>solo Platone è rimasto incatenato alle fiamme della pianta.<br>Ma è possibile che tutti gli altri avessero capito?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Vecchi rancori disseppelliscono la carne<br>ci sarà la resa dei conti sui piatti da mangiare<br>precederà una disputa sull'egemonia culturale</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>-NESSUNO E' CHEF IN CASA SUA-il tema portante<br>e a Giocasta negano l'introduzione<br>ma insegnano a cucinare gli spaghetti aglio e olio.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Prima che il Sole ci pensi su e piombi sulla scena<br>entra Mozart che ridacchia a crepapelle<br>di quelli che fanno mistero dei suoi spartiti.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>F.P.Intini</p> <!-- /wp:paragraph -->
14.2.2025 18:10Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p>... un interlocutore, un poeta tra i più colti, che ho contattato di recente, mi ha detto che tutte le scritture kitchen si rassomigliano, sembrano scritte da una stessa mano. Al che gli ho risposto: «caro Omissis, leggi le ultime poesie postate qui tra i commenti di Francesco Paolo Intini, Mimmo Pugliese e mie, ti sembrano scritte da una stessa persona?».</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Questo per dire quanto siano di superficie i giudizi che si danno sulla poesia kitchen e sulla poesia di altri autori, senza averle lette con la dovuta attenzione.</p> <!-- /wp:paragraph -->
14.2.2025 11:23Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p>da <strong>Il misuratore delle ombre uscì dalla Cadillac nera</strong></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>II<br>Qualcuno mi chiama al citofono.<br>È arrivato finalmente il misuratore delle ombre.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>«No Campari, no Tik Tok», disse il mago Woland varcando la soglia d’ingresso del Pentagono.<br>A quei tempi il Linguaglossa millantava credito, trattava con il bastone e la carota, ma fu il bastone che ebbe la meglio.<br>«This is a very reversal!», pronunciò un omino con gli occhiali di tartaruga in fondo alla sala.<br>Ci fu un battimano.<br>Qualcuno del pubblico disse:<br>«Se a un semaforo in Corso Francia incontrate una giraffa, niente paura, si tratta del filosofo Agamben che si sta pulendo gli occhiali»<br>Subito dopo, al Teatro Tenda di Mosca il soprano gorgheggiò un’aria di Mozart.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Era entrato nella stanza con un metro pieghevole<br>Il letto era appoggiato contro la parete<br>Ha preso le misure del letto, del lampadario, dei comodini, dell’appendiabiti con le giacche appese del Signor Linguaglossa.<br>Il Figuro rivolse la torcia elettrica nell'angolo dietro l’armadio.<br>I bagagli erano tutti aperti. C’era della biancheria, delle scatole di medicinali, tubetti di dentifricio e un revolver a tamburo con il manico di madreperla.<br>Il Signor K. si è accomodato sulla sedia a dondolo dipinta in rosso<br>proprio di fronte al letto.<br>Si dondolò leggermente con un sorriso a trentadue denti.<br>«Una overdose di Remdesivir la si può prendere ad Abukir», disse.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>«Composizione per pantofole e violino», disse un inquilino.<br>«O meglio, quartetto per violini ed elicotteri», commentò un terzo inquilino.<br>Prese la parola il mago Woland.<br>«Infilate le pallottole nel pallottoliere o, se volete, infilate il pallottoliere nelle pallottole»<br>«Spruzzate del borotalco»<br>«B. è un venditore di pentole»<br>«C. fabbrica marmellate al polonio»</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>C’era un odore maleodorante disinfettato con del deodorante<br>«Sa, Linguaglossa, se in un romanzo compare una pistola, occorre che spari».<br>K. pronunciò queste frasi senza senso una dopo l’altra<br>« Sì, lo so, è incredibile: il Signor Putoler e il Signor Salvini una volta erano dei bambini»,<br>replicò il critico senza convinzione.</p> <!-- /wp:paragraph --> * <strong>Distretto n. 91</strong> <strong>prima di apporre il cartello “Closed” in vetrina</strong> Il sogno in primo piano è un universo in espansione. Però la porta principale era bloccata. Allora, con Betty ritornammo al passato per il tramite di uno specchio retrovisore recuperando i fotogrammi in bianco e nero della nostra esistenza prima di apporre il cartello “Closed” alla vetrina. Una giacca a quadretti adesso è al n. 19 di via Grazhdanskaja, all’angolo col vicolo Stoljarnyj, tra poco arriverà al ponte Kokushkin fino al numero 104 del canale Griboedov. In tutto 730 passi. Ci vennero incontro Prufrock ed Eliot, due girondini della rivoluzione francese e Miss Horkheimer con il revolver nascosto nella borsetta. «Lei, Signorina, ha buon gusto senza di noi non esisterebbe neanche il nulla», disse il Signor Rossi dopo aver apposto il cartello “Closed” in vetrina. Ci fu chi domandò: «Chi c’è di là nel metaverso?» ma la fuliggine salì fino al quinto piano dove abitava il Linguaglossa. «Fai presto col whatsapp - replicò la mamma – oggi c’è il torneo di Wimbledon alla TV, non ti scordare di prendere il latte!!... È vero che Emily si è fidanzata con quel bellimbusto con il ciuffo alla Bobby Solo che abita sulla Siegfriedstraße?» «No, non è vero mummy, chi te l’ha detto?» «Ma sì, mummy - interloquì Miss Horkheimer - Emily è andata a vivere con Dorian a Londra, nel quartiere di Bloomsbury… gira sempre con le scarpe da ginnastica! Si attacca al passato come il silicone alle finestre, ma a giudicare le cose da come sono andate forse è stato meglio così… yoga a parte Emily ha preso un granchio, tutto qui. Sarebbe preferibile che la luna se ne stesse in disparte per un po’, non credi? Dorian viaggia sempre sugli ologrammi dei ghostbusters! Tommy invece ha inaugurato l’anno cinese delle candele con la laurea in modalità telematica, poi… nulla più, è scomparso dai radar…» All'improvviso, si presentificò un gattopardo maculato che rovistava nel cassonetto dei rifiuti di via Pietro Giordani dove abitava il critico Linguaglossa. «Egregio Linguaglossa, lei è un inguaribile sognatore», disse.
13.2.2025 12:00Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <p>PIZZINI XV</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ci furono partite interminabili<br>solo perchè l'entropia faceva flop con gli F16<br>e li accatastava accanto a flaconi di sale inglese</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>una guerra a me ed un'altra a te, fine della storia<br>ma alla mano decisiva non parteciparono le testate nucleari<br>un cucchiaio a me due a te e mille cavallette che si levarono nel cielo<br>per mangiarsi le strade, i campanili i grattacieli</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>se gli ospedali non venivano devastati a sufficienza<br>i topi mangiavano le barelle</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>solo i bambini deprecarono i clown</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>poi all'improvviso<br>un grido risuonò nelle cancellerie<br>l'era della durezza era terminata<br>il disgelo richiedeva un atto di coraggio<br>ma nessuno ricordava la formula del ghiacciaio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>PIZZINI XVI</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>La città è stordita. Una pestilenza uccide le cavie.<br>Un carrello di Boeing passeggia sulla neve<br>l'origine? Dei avversi bombardano tutto il giorno<br>ma i peccata mundi non si smuovono dai telai</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>In origine il potere fu di Laio<br>ma non trovammo accordo sulla scala mobile<br>e cedette il passo all'arma bianca.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Edipo chi?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il punto critico rispose:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Mazziere o partigiano?<br>Virtù o maledizione?</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Davanti a noi la città muore. Nelle fondamenta<br>il fico stilla vedove<br>i germogli copulano col carbonchio</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>-Passato?<br>Non cercare il passato<br>è meglio non sapere</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>il passato appende i suoi frutti ad un distributore di benzina<br>e se esplodono le banche fa suo il bottino.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Il passato non consegna premi Nobel ai poeti<br>ma inverte i poli se necessario</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Tiresia, tu che comandi la rete delle spie<br>dicci quanti passaporti ha lo stesso re<br>e quanti re mostrano il nostro passaporto.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>F.P.Intini</p> <!-- /wp:paragraph -->
13.2.2025 10:59Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <strong>Torna la normalità come valore. Evviva l’elogio della conformità e del conformismo</strong> <p>Il poemettto di Lidia Popa come la filastrocca anonima in arbresche tradotta da Mimmo Pugliese hanno entrambi un fondamento (lontano) nel folklore. Si sa (leggi Propp) che il flolklore è kitchen perché fa affidamento esclusivamente sul fattore Fantasia e sui fantasmi. In un certo senso, la poesia kithen, come il foklore, ha qualcosa di radicato nella cultura popolare. Ci sarà pure un perché se anche i bambini sono naturalmente portati a deliziarsi delle favole presenti nel folklore di tutti i popoli e nelle filastrocche kitchen. Ma oggi il pubblico della poesia, anestetizzato e conformizzato è del tutto incapace di riconoscere un testo di valore, vige la normalità come valore e il conformismo come regolo assiologico.</p> <!-- /wp:paragraph -->
12.2.2025 18:03Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<strong>Il Reale emerge come un resto, un residuo, uno scarto</strong> Il Reale emerge come un resto, un residuo, uno scarto, un significante in perdita, un significante eccedente. In ciò la critica d’arte, lungi dal ridursi a mera pratica ermeneutica, non può neanche appiattirsi a semplice teoria del senso e del significato. Se così fosse, il nucleo vuoto del Reale resterebbe inviolato, in quanto esso per definizione si sottrae tanto al senso che al significato. Il Reale, nella sua intima estraneità all’ordine simbolico, può manifestarsi solo nei termini di un eccesso residuale. Ecco allora che fuori dal simbolico c’è del Reale, ma in quel fuori così intimo che è al contempo un dentro. <strong>Fuori dal significato, fuori dal senso</strong> Fuori dal significato, fuori dal senso, il Reale si dà al soggetto in tutta l’ambiguità del suo statuto. L’estraneità del Reale al senso, tuttavia, non coincide con l’insensatezza del reale. La realtà, con i suoi registri semiotico e semantico, apre la dimensione del senso e del significato purché e perché all’origine del senso e del significato c’è un fuori-senso e un fuori-significato. In questa accezione, è soltanto il fuori-senso e il fuori-significato che aprono (s-fondano) al Simbolico e all’Immaginario. La poiesis kitchen abita il fuori-senso e il fuori-significato La poiesis kitchen abita il fuori-senso e il fuori-significato. La poiesis non risponde ad alcuna intenzione originaria di significazione, o a un «voler dire», ma si impone, cala all’improvviso da una frattura-scissura del Simbolico, si dà come un incomprensibile, un irriconoscibile. Il Reale è il registro nel quale tutto ciò che la poiesis recita trova iscrizione, e che è fuori tanto dal senso quanto dal non-senso, tanto dal significato che dal non-significato. <strong>Dentrificare il fuori e fuorificare il dentro</strong> La <em>poiesis</em> è il luogo dove è possibile dentrificare il fuori e fuorificare il dentro perché sta esattamente sulla linea di demarcazione del fuori e del dentro, in quella linea divisoria, in quel frammezzo che non corrisponde né al senso né al significato. Indifferente alla sua logica, il senso e il significato sono ciò che sfugge al Reale in entrambi i versi del proprio dominio. Tuttavia, malgrado la sua estraneità e la sua irriducibilità all’ordine Simbolico, alla significazione e a qualsiasi tentativo di rappresentazione, esiste un modello in grado di riferire piuttosto adeguatamente l’opacità del reale al senso. Si tratta del kitchen. Qual è lo statuto del kitchen? Il kitchen è qualcosa di in/significante, o in/sensato, ma di quell’insignificanza o insensatezza che non indica tanto l’assenza di significanza o senso, quanto l’estraneità ad esso, l’indifferenza ottusa. Ogni senso, così come ogni non-senso, è interdetto alla linguisticità in quanto resto problematico irri-cevibile, non integrabile nell’esperienza dotata di senso. L’asignificanza della poesia kitchen polverizza il linguaggio riducendolo a mera materialità semantica. Quella cosa che emerge come scarto e residuo dal linguaggio altro non è che il Reale stesso, non alienandosi nell’esperienza significante del linguaggio articolato, ma in quanto opponendovi resistenza, mostra l’emergere del Reale come ulteriorità rispetto alla significazione delle parole. <strong>Il Reale è ciò che interrompe il funzionamento illimitato del dispositivo semiotico</strong> In questa prospettiva, il Reale è ciò che interrompe il funzionamento illimitato del dispositivo semiotico: irruzione del Reale nella catena semiotica, impasse della formalizzazione e dell’elaborazione nel dispositivo linguistico. Il Reale fa problema nella linearità del dispositivo linguistico, nella strutturazione simbolica della realtà. E se il dispositivo semiotico è ciò che funziona a patto di non arrestarsi mai, il Reale emerge in questo meccanismo introducendovisi come una crepa, una scissura che ne mina anche solo per un istante la stabilità della semiosi illimitata. <strong>Del Reale, dunque, non si dà un sapere</strong> Del Reale, dunque, non si dà un sapere. Escluso all’iscrizione in un registro di senso, il reale non è dell’ordine del conoscibile, né dunque della verità. Come esso non si concede né al senso né al non senso, né al significato né al non-significato così esso risulta esterno al conoscere nella misura in cui essi non sono altro che i poli opposti di un medesimo dominio. Al di là di ogni formalizzazione, il Reale lo si può solo incontrare. <strong>Τύχη - L’incontro con il Reale </strong> Fuori dal senso, dalla verità, dal conoscibile e dall’inconoscibile l’unico dominio cui il reale si concede è l’incontro. Ma v’è di più: nella differenza abissale che sussiste con la realtà ordinariamente intesa, il Reale lacaniano è l’indice di qualcosa che appare all’improvviso nel mondo. <strong>L’incontro con il Reale prende le forme di un trauma</strong> Τύχη: come si sa, con questo termine ereditato da Aristotele, Jacques Lacan indica proprio l’incontro con il reale nella misura in cui esso prende le forme del trauma. E il trauma non è altro che ciò che nella realtà si presenta come inassimilabile alla realtà stessa. Trauma che irrompe nel funzionamento lineare della catena significante, che vi fa irruzione come buco, come taglio. Ma a costituirsi come trauma nel linguaggio è proprio un significante, ancorché del tutto particolare; un significante che, non ricollegandosi a nulla, incarna la mancanza, incarna il reale come iato. Eppure questo incontro è un incontro costitutivamente mancato. Lacan ci dice che nell’esperienza della psicoanalisi ogni appunta-mento con il reale è un appuntamento tradito, perennemente rinviato. Il reale in sé è ciò che sfugge; non si dà appuntamento con il reale se non nella forma di un appuntamento mancato. Pur tuttavia, tale mancanza non indica affatto l’irrealizzabilità dell’incontro: l’incontro con il reale si realizza nella forma della mancanza, della fuga, della procrastinazione indefinita. E l’effetto sul soggetto di questo incontro sempre mancato con un reale che si dà solo nella forma del trauma non può che essere un effetto perturbante, straniante, spossessante. Nell’incontro traumatico sentiamo venir meno la presa, il controllo su noi stessi e sull’esperienza ordinaria del mondo. Tύχη è l’indice di una sorpresa traumatica che irrompe nella vita del soggetto Tύχη è l’indice di una sorpresa traumatica che irrompe nella vita del soggetto. La natura evenemenziale della Tύχη in quanto incontro con il Reale inscrive il proprio accadimento nell’esperienza singolare, e ne marca la difficoltà di controllo. <strong>Tύχη è l’evento dell’«incontro del soggetto con il proprio impossibile</strong> Tύχη è l’evento dell’ «incontro del soggetto con il proprio impossibile». È l’incontro con il Reale in quanto impossibile. Formula magica o ritornello sin troppo abusato nell’esegesi lacaniana, la descrizione del reale in termini di «impossibile» è rivelatrice di quante e quali resistenze e complicazioni siano intime ad ogni tentativo di inquadrarne lo statuto. Proprio per questo, il reale di Lacan, lungi dall’essere un’entità mistica, si configura come quella soglia evenemenziale indicibile che tocca il soggetto nel suo punto «impossibile», così che il soggetto medesimo non sia in grado di riferirne alcunché: l’ineffabilità del reale coincide con la sua radicale estraneità all’ordine del senso e della verità. Puro punto di traumaticità. Ecco il reale. Ecco l’impossibile del reale. Non l’irreale, dunque, ma l’impossibile come ciò che include in sé stesso il possibile nella forma dell’innominabilità, dell’ineffabilità, dell’irrappresentabilità. Ecco allora che il ricorso di Lacan alla nozione aristotelica di Tύχη per indicare l’incontro costitutivamente ed organicamente mancato con il Reale, è mirato a definire il contatto del soggetto con l’«impossibile» di quel Reale che giace al fondo di ogni possibilità e che è limite ed origine primordiale e causativa di ogni contingenza.
12.2.2025 09:45Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...<!-- wp:paragraph --> <strong>Fine della possibilità storica di una nuova avanguardia</strong> <p>Sappiamo che la <strong>neoavanguardia</strong> nasce in un momento congiunturale dell’economia italiana ed europea in forte crescita. La <strong>neoavanguardia</strong> è stata determinata da due fattori: dal boom economico e dalla crisi del marxismo ortodosso, oltre al fatto della generale arretratezza del quadro politico italiano fermo a governi di centro-destra. C’è stata modernizzazione economica e sociale ma non la modernizzazione delle istituzioni. Un ritardo politico, dunque. Ma il fattore determinante è stato il boom economico, tal che <em>sarebbe impensabile pensare alla neoavanguardia senza lo sviluppo economico che la supportava</em>. Il mercato e il capitalismo necessitavano una modernizzazione dei linguaggi narrativi, per questo utilizza, in proprio, attraverso i suoi strumenti (la pubblicità, il marketing, la moda, la canzonetta, la televisione di massa e, perché no, anche la letteratura, etc.) la strategia connotativa della neoavanguardia per i propri fini, cioè allargare il mercato, allargare le maglie dei governi di centro-destra, in una parola: modernizzare il paese in un quadro di ampliamento del mercato.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Questo fu il quadro delle avanguardie europee degli anni Sessanta (Italia: neoavanguardia, Francia: Tel quel e Germania: Gruppo 47)</strong>.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Oggi, il quadro economico e politico europeo e italiano è lontanissimo dalla situazione tratteggiata degli anni Sessanta. In una situazione economica e politica di stagnazione e di stagflazione, è semplicemente impensabile un ripristino delle parole d’ordine delle avanguardie europee degli anni Sessanta in mancanza del Fattore fondamentale: Che una <strong>neoavanguardia</strong> è possibile soltanto in un momento di forte espansione economica e di una forte spinta ideologica propulsiva. Oggi la situazione macroeconomica non consente neppure di immaginare la possibilità presente e futura di una NUOVA AVANGUARDIA. E, del resto, non consente nemmeno di parlare di una NUOVA RETROGUARDIA, dato che stiamo già tutti qui, uniti in una zona di Retroguardia generalizzata rispetto alla situazione generale di stagnazione economica e di GUERRE ALLA PERIFERIA DELL'IMPERO nell'ambito del quadro europeo e dell’Occidente.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Più volte, nei dibattiti di questa Testata ho fatto cenno, di sfuggita, ma in modo ricorrente, che oggi è possibile soltanto una condizione sottomarina. Accettare la nostra condizione di apnea, di ombra, non equivale ad una resa, tutt’altro. L’arte, la poesia nel mondo odierno, può trovare luogo soltanto entro le coordinate di una poetica dell’Ombra, del Vuoto. Che non vuol dire affatto una condizione di resa, di rinuncia, di scetticismo, ma, con le parole di Roberto Bertoldo, una condizione di “<em>NULLISMO ONTOLOGICO ma non assiologico</em>“, quale base per la ripartenza e di riposizionamento dei linguaggi narrativi e poetici. Per questo c’è bisogno di una modellizzazione ulteriore.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Del resto, il motto in exergo della nostra testata è quantomai eloquente:</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><em>L’uomo abita l’ombra delle parole, la giostra dell’ombra delle parole. Un “animale metafisico” lo ha definito Albert Caraco: un ente che dà luce al mondo attraverso le parole. Tra la parola e la luce cade l’ombra che le permette di splendere. Il Logos, infatti, è la struttura fondamentale, la lente di ingrandimento con la quale l’uomo legge l’universo.</em></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><strong>Il tema dell’Altro e dell’Estraneo nel discorso poetico</strong> pone la necessità di chiederci se «il posto che occupo come soggetto del significante è, in rapporto a quello che occupo come soggetto del significato, concentrico o eccentrico».1) La risposta di Lacan sarà che il luogo del soggetto è radicalmente eccentrico in quanto esso nasce come campo dell’Altro. Luogo della catena differenziale dei significanti, il soggetto nasce con il significante, nasce diviso. Il soggetto che si costituisce a partire dall’Altro, è sempre un soggetto alienato, separato. Una struttura analoga la si ritrova in Heidegger, dove l’<em>Ereignis</em> (l’evento appropriante) è insieme e indissociabilmente <em>Enteignis</em> (espropriazione). L’Altro di Lacan è innanzitutto l’Altro del linguaggio come catena significante, così come per Heidegger il linguaggio è la «casa dell’essere» e «il modo più proprio dell’<em>Ereignen</em>», dunque l’ambito stesso in cui accade l’appropriazione reciproca di uomo ed essere. Questo rapporto si sostiene sulla priorità e autonomia del linguaggio rispetto all’uomo: come Heidegger afferma che innanzitutto «il linguaggio parla» e non l’uomo e che l’uomo è uomo in quanto è all’ascolto e corrisponde a questo linguaggio che sfugge al suo potere, così per Lacan «è il mondo delle parole a creare il mondo delle cose […]. L’uomo parla dunque, ma è perché il simbolo lo ha fatto uomo».</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <strong>Il soggetto</strong> <p>In secondo luogo, come già accennato, il soggetto mantiene la traccia di questa sua etero-costituzione, nel suo stesso essere e in tutta la sua esperienza. Il «soggetto» per Lacan è caratterizzato da una essenziale <em>mancanza-ad-essere</em>, in quanto affetto non da una mancanza determinata («ontica», nei termini di Heidegger), ma da una mancanza ontologica, costitutiva del suo essere, perché è un soggetto che si istituisce originariamente come diviso e scisso nel campo dell’Altro. Proprio perciò il soggetto lacaniano è un soggetto desiderante e «<em>il desiderio è la metonimia della mancanza ad essere</em>»2: il desiderio nel suo carattere eccentrico è l’espressione di questa <em>mancanza-ad-essere</em>, di questa negatività che attraversa il soggetto e gli impedisce di essere fondante e fondato. Questi motivi sono all’opera potentemente anche nell’analitica esistenziale, dove alla mancanza-a-essere lacaniana corrisponde l’essere-gettato dell’esserci e soprattutto le conseguenze ulteriori che Heidegger ne trae nella seconda sezione di Essere e tempo.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>Ha scritto, su questa testata, sul post a lui dedicato un giovane poeta, Guglielmo Aprile: </p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>«Gli Dei, dopo il loro tramonto con la fine dei paganesimo, hanno lasciato delle tracce: e queste sono da rinvenire nel linguaggio; tuttavia il vuoto da loro lasciato brucia, per cui la loro mancanza è analoga alla cicatrice causata da una ustione. Ma gli Dei abitano nelle lande più antiche della psiche dell’uomo moderno; sono soltanto addormentati, eppure la loro presenza si lascia percepire, anche in forme non consapevoli, in alcuni oggetti, che si fanno loro emissari e messaggeri, assurgendo a simboli: ecco allora le irruzioni del numinoso nella nostra vita, che sconvolgono e stupiscono, e di fronte alle cui epifanie ci sentiamo spiazzati e temiamo di rasentare gli stati pericolosi del delirio e dell’allucinazione, ossia del disordine mentale. In fondo il mio libro enumera una serie di figure riconducibili tutte al perturbante freudiano: prima fra tutte quella del “bambino”, che è però spogliato di innocenza roussouiana, in quanto è selvaggio, vicino alla dimensione dei progenitori arcaici, e proietta in sé le pulsioni istintuali dell’Es e i corollari schemi difensivi che l’Io adotta per reazione al dilagare di questi; volevo quindi riprendere il tema dell Ombra, ma risemantizzandolo in direzione psicoanalitica, rispetto ai connotati di ‘copia imperfetta di un modello ideale’ che gli attribuiva il platonismo».</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>1) Lacan <em>Les séminaire, Livre XI, Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse</em> (1964), Seuil, Paris</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p>2) Ibidem.</p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:paragraph --> <p><a href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=9064618513574760&set=a.550044548365575&__cft__[0]=AZX7fc2Pqbx0F66wbEnDZ-qpmeShaoNGmW1w6E4gDC3eHWH_k2ZJwDUEBYraIiUsnbHo5C5hAJvVPbC2QdDekPqOU5xVr-XfCLBUzx3xJp1AlA&__tn__=EH-R" rel="nofollow ugc"></a></p> <!-- /wp:paragraph --><!-- wp:image {"linkDestination":"custom"} --> <figure class="wp-block-image"><a class="x1i10hfl x1qjc9v5 xjbqb8w xjqpnuy xa49m3k xqeqjp1 x2hbi6w x13fuv20 xu3j5b3 x1q0q8m5 x26u7qi x972fbf xcfux6l x1qhh985 xm0m39n x9f619 x1ypdohk xdl72j9 x2lah0s xe8uvvx xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x2lwn1j xeuugli xexx8yu x4uap5 x18d9i69 xkhd6sd x1n2onr6 x16tdsg8 x1hl2dhg xggy1nq x1ja2u2z x1t137rt x1o1ewxj x3x9cwd x1e5q0jg x13rtm0m x1q0g3np x87ps6o x1lku1pv x1a2a7pz x1lliihq x1pdlv7q" href="https://www.facebook.com/photo/?fbid=9064618513574760&set=a.550044548365575&__cft__[0]=AZX7fc2Pqbx0F66wbEnDZ-qpmeShaoNGmW1w6E4gDC3eHWH_k2ZJwDUEBYraIiUsnbHo5C5hAJvVPbC2QdDekPqOU5xVr-XfCLBUzx3xJp1AlA&__tn__=EH-R" rel="nofollow ugc"><img src="https://scontent-fco2-1.xx.fbcdn.net/v/t39.30808-6/477428831_9064618530241425_3554949168100039412_n.jpg?stp=dst-jpg_p526x296_tt6&_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=127cfc&_nc_ohc=ce76xMsSYnQQ7kNvgGOQHW7&_nc_zt=23&_nc_ht=scontent-fco2-1.xx&_nc_gid=AH8VfgF133vXh1mg2srGewi&oh=00_AYB2Wgao907U7hdSmVB6B3cayGAvLEgjLxT_4rnOeu8LEg&oe=67B14AA4" alt="Potrebbe essere un'illustrazione raffigurante 6 persone e il seguente testo "Biblioteche di ROMA martedì 18 febbraio ore 18.00 IL MANGIAPAROLE TRIMESTRALEDI POESA, ECONTEMPORANEISTICA Casa delle Letterature Piazza dell' orologio 3 Roma Danana ε0ραιB- 5၁၁ rsoterribleo oternibice ocлe. 8は. incontro a tema FOcus sulla poesia contemporanea Saša Cernij Presentazione del trimestrale Il Mangiaparole Progetto Cultura Edizioni TTOCULTURA acoa1:24 -attebre/dicarbre Relatori: Marie Laure Colasson Letizia Leone Giorgio Linguaglossa IL MANGIAPAROLE TRIMES TRALED POESIA CRICAE CON NTEMPORANEISTICA Interventi dei poeti e collaboratori degli ultimi numeri della rivista Sarà presente Mauro Limiti editore maalen kambircalhfana, ลก rclessaengbocSarela Casa delle Letterature PaaiVlaio EEIZIONPRLOETIDCO Ingresso libero fino a esaurimento posti"" /></a></figure> <!-- /wp:image --><!-- wp:paragraph --> <p></p> <!-- /wp:paragraph -->
11.2.2025 16:19Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales...Ringrazio.Come sempre aggiornamenti fantastici. Quello su Lidia Popa un bel regalo. Finalmente onore alla lingua italiana, nella sua originale eleganza ...che danza...nella lettura e parla a chi la riconosce come madre del proprio parlare e scrivere. Fa effetto che chi sia fatta portabandiera di tale riconoscimento non sia nativa. Arrivata qui solo da 21 anni ne ha apprezzato l'essenza e le ha reso merito. Un incoraggiamento per quanti persistono nell'intento di salvaguardare la lingua madre (di qualsiasi paese), senza farsi fuorviare dalle nuove tendenze 'eccidiatrici'...:-)). Se ci si riconosce nella propria lingua, si possono esprimere tranquillamente i cambiamenti, i bisogni di mutamenti di costumi e tendenze sicuri di essere compresi, condivisi o meno ma senza snaturarsi. Grazie dell'opportunità di potere commentare senza essere obbligati a passare per Wordpress. Cordiali saluti Il giorno dom 9 feb 2025 alle ore 07:57 L'Ombra delle Parole Rivista Letteraria Internaziona
11.2.2025 12:27Commenti su Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudales.... . . . . . . . . . . . . . . . . . Glossa di Giorgio Linguaglossa Un linguaggio poetico deve essere incoglibile per essere significativo e significante, altrimenti ricade nella accessibilità tipica del linguaggio … Continua a leggere
9.2.2025 06:56Poesia di Lidia Popa, ‘Cruelia contro la Temeraria Rivale’ ci troviamo in questa nuova epoca che è stata brillantemente definita «feudalesimo tecnolog...Perdita dell’Origine (Ursprung) e spaesatezza (Heimatlosigkeit) si danno la mano amichevolmente. Se manca l’Origine, c’è la spaesatezza. E siamo tutti deiettati nel mondo senza più una patria (Heimat). Ed ecco l’Estraneo che si avvicina. Ed ecco i Fantasmi che si … Continua a leggere
26.1.2025 08:45Nel 1992 Maria Rosaria Madonna dà alle stampe il suo unico libro di poesia edito in vita, Stige, con prefazione di Amelia Rosselli, C’è un codice segr...Con Charles Baudelaire si ha l’apparizione di un «nuovo» tipo umano, il “dandy” affetto da “spleen”, prodotto della nuova civiltà delle macchine e della borghesia di Parigi. È dalla consapevolezza di essere il primogenito di un nuovissimo tipo di intellettuale … Continua a leggere
20.1.2025 16:23I Fiori del male di Charles di Charles Baudelaire, traduzione di Milo De Angelis, Lo Specchio, Mondadori, 2024, pp. 412, €22 – Lettura di Giorgio Ling...(polittico di ricochet di Marie Laure Colasson, acrilico 100×110, 2025) Glossa di Giorgio Linguaglossa «Per fortuna, il meglio è passato».«La situazione è grave, ma non seria»(Ennio Flaiano) Queste famose “battute” del grande Flaiano ben si adattano a esemplificare le contraddizioni … Continua a leggere
17.1.2025 09:36L’epoca della fine della metafisica porta con sé la fine della logologia di quel mondo. La nostalgia delle origini è un vestito che non si dismette ma...Poesia di Marie Laure Colasson per l’antologia del Rione Esquilino La bianca Geisha e Eredia s’intrufolano nottetempo nel Museo Nazionale Romano entrano interamente denudate nelle vestigia delle Terme con una coppa di champagne rosato Veuve Cliquot Balla Mafai De Chirico … Continua a leggere
13.1.2025 07:57il mondo capovolto è un mondo spettacolarizzato, Due poesie di Marie Laure Colasson sul mondo capovolto, il mondo spettacolarizzato è il prodotto dell...Francesco Paolo Intini PIZZINI I Potente, che vuol dire? Che orecchiette e rape tengono banco in Europa. L’idea non è nuova anzi! Sembra che ruoti intorno al Sole e da Marte si distingua per le faccette di acido solforico Pane … Continua a leggere
2.1.2025 07:24Il mondo delle parole capovolto, Una poesia di Francesco Paolo Intini, le parole spettacolarizzate si sono capovolte e ribaltate nel loro contrario: c...danza di tre volumi, una nuova geometria volumetrica nello pseudo vuoto – pittura afigurativa di Marie Laure Colasson Il problema dei tre volumi in interazione reciproca è un concetto affascinante e complesso in fisica e in matematica, che riflette l’intrinseca … Continua a leggere
27.12.2024 09:04Ricochets di Marie Laure Colasson, 30×30 cm, acrilici, 2024, danza di tre volumi, una nuova geometria volumetrica dello pseudo vuoto nella pittura afi...(Lucio Mayoor Tosi, paesaggio, 70×70, acrilico, 2024) Glossa di Giorgio Linguaglossa La poetessa Lidia Popa canta per volere di Mnemosyne. Ed ecco l’Estraneo che si avvicina e il «mito» che ritorna. All’approssimarsi dell’Estraneo (Unheimlich), le nottole del tramonto singhiozzano. All’approssimarsi … Continua a leggere
21.12.2024 07:20Lidia Popa, La Mela della Discordia, inediti, Glossa di Giorgio Linguaglossa. La poesia di Lidia Popa proviene da Mnemosyne e dall’Oblio della Memoria...A proposito di Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione, di Alfonso Berardinelli (Quodlibet, pp. 424, 2007), vorrei citare direttamente l’autore al paragrafo “La poesia italiana alla fine del Novecento”. Berardinelli, riferendosi al panorama della poesia italiana degli ultimi trenta anni del … Continua a leggere
16.12.2024 18:42da “Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione” (2007) di Alfonso Berardinelli alla Antologia Poeti italiani del secondo Novecento (1996) curata da ...Correva l’anno 2009 quando l’allenatore di calcio pluri premiato Pep Guardiola pronunciò la famosa frase che ha rivoluzionato il modo di giocare a pallone: «Si può giocare senza centravanti, così si libera lo spazio per l’inserimento degli attaccanti senza dare … Continua a leggere
13.12.2024 07:41Correva l’anno 2009 quando l’allenatore di calcio pluri premiato Pep Guardiola pronunciò la famosa frase che ha rivoluzionato il modo di giocare a pal...(I 7 poeti kitchen con indosso la maschera verde degli Avatar alla Fiera del Libro di Roma 4-8 dicembre 2024. Giorgio Linguaglossa, Giuseppe Gallo, Alfonso Cataldi, Tiziana Antonilli, Letizia Leone, Marie Laure Colasson, Antonio Sagredo) Un bravissimo va a Dino … Continua a leggere
9.12.2024 08:31Visitatore distratto alla ‘Fiera Più Libri Più Liberi’ 4-8 dicembre 2024, sala Giove, Roma ‘La Nuvola’ Apparizione dei 7 Avatar della poetry kitchen c...Una carriera poetica ha sempre una dimensione cortigiana Una carriera poetica ha sempre una dimensione cortigiana, appartiene alla Corte è una plusvalenza della Corte e, come tale viene riconosciuta a Corte. È una impresa economica come tutte le altre, se … Continua a leggere
6.12.2024 11:50Fiera del Libro di Roma-Eur “La Nuvola” 4 dicembre 2024, h. 18, sala Giove, Hanno letto poesie gli Avatar dei poeti Letizia Leone (la Wandissima), Mar...Roma, Fiera del LIbro, “Più Libri più Liberi”, “La Nuvola” via Cristoforo Colombo e Viale Asia 25 Mercoledì 4 dic ore 18.00 – Sala Giove La poesia nell’epoca della sua riproducibilità digitale. Nuove proposte Intervengono, l’ospite Paolo Valesio e gli … Continua a leggere
29.11.2024 07:20Il cambiamento di paradigma ontologico del mondo odierno ed il rinnovamento del linguaggio poetico. Il progetto Poetry kitchen nell’esempio della poes...Il dialogo distopico tra i due Avatar Germanico (Giorgio Linguaglossa) e Tallia (Giuseppe Talia), quasi due residuati bellici millenari, avviene come un brillamento energetico sulla linea dell’orizzonte degli eventi. Ma che cos’ è un orizzonte degli eventi? Esso può essere … Continua a leggere
21.11.2024 08:26Giorgio Linguaglossa, Giuseppe Talia, Expiravit – Voci distopiche tra gli Avatar Tallia e Germanico, Edizioni Progetto Cultura, Roma, 2024 pp. 100, € ...Letture di poesia kitchen con Glossa di Giorgio Linguaglossa Ecco alcuni esempi di poesia kitchen: “Il mistero di una falange in Asia I paleontologi si mascherano da spogliarelliste” (Marie Laure Colasson) La geografia stingeva le labbra sputava cicatrici lo specchio (Mimmo … Continua a leggere
13.11.2024 07:18Letture di poesia kitchen con Glossa di Giorgio Linguaglossa, Poesie di Giuseppe Gallo (Gaius Gallus), Francesco Paolo Intini (Gneo Gaius Gallus), Tiz...Glossa di Giorgio Linguaglossa Mi scrive Dino Villatico: «da ricordi di adolescenza – le mie estati sulle rive del Po – ho inventato – solo in parte – questo quadretto sulla duplicità morale degli italiani. Vedi se diverte anche te. … Continua a leggere
6.11.2024 07:20Dino Villatico LA CAVA DI PRIAPO dramma satiresco (ma il diavolo lo danza con me: i personaggi sono scritti con inchiostro simpatico, invisibili ai ma...Di prossima pubblicazione su “Italian Poetry Review”, xix, 2024 Introduzione Io etterna sono et etterna duro fuggendo dal mar ruffiano et fuggendo piano etterna in esto maladetto et etterno muro. In Italia siamo ancora invischiati e raffreddati dentro un concetto … Continua a leggere
21.10.2024 09:57Maria Rosaria Madonna (1940-2002), scrive le «nuove poesie» intorno al 2001-2002, fino a pochi giorni prima della sua improvvisa dipartita nel 2002. I...Shen Dacheng Un esempio di narrazione intergalattica Shen Dacheng, classe 1977, non parla di sé, e nemmeno della Cina. Pubblichiamo lo stralcio di un suo racconto (per gentile concessione di Atmosphere Libri) – Dal risvolto di copertina dell’editore: «Un’area epidemica … Continua a leggere
5.10.2024 06:15Racconti intergalattici di Alfonso Cataldi, Shen Dacheng, Giorgio Linguaglossa, Simonetta Losabene, Clemente PassocertoIn realtà una composizione kitchen ha due porte: una di entrata e una di uscita Il magistero della poesia di Francesco Paolo Intini rappresenta una rivoluzione e una esplosione del linguaggio, indica che il soggetto è da sempre stravolto dalla machinerie … Continua a leggere
20.9.2024 07:36In realtà una composizione kitchen ha due porte: una di entrata e una di uscita, il kitchen rappresenta una rivoluzione e una esplosione del linguagg...Signori, la refezione è finita, preghiamo i clientes di accomodarsi alla porta di uscita Se leggiamo la poesia più avveduta di oggi (leggansi le tre antologie kitchen di cui si allegano le cover), ci accorgiamo che non si può più … Continua a leggere
13.9.2024 06:04Signori, la refezione è finita, La poesia kitchen allestisce una struttura poetica derisoria e auto derisoria. Nel regime post-coloniale delle democr...UNICORNO-o-il-libro-delle-peosie di Davide Cortese … sento dire nei viali alberati dei talk show e leggo nei giornali patafisici del nostro tempo frasi fatte, frasari fritti e usufritti, frasari mono-uso, di plastica o di plastilina come : «Punto di caduta, Trovare … Continua a leggere
3.9.2024 07:17‘L’unicorno o il libro delle poesie inesistenti’ di Davide Cortese, un libro di assenze, dove i testi semplicemente non ci sono, hanno traslocato, han...Massimo Ridolfi (Teramo, 1973), che si occupa di letteratura come studioso indipendente dal 1995, con la sua opera ha visitato tutti i generi e le forme della letteratura. Nei suoi lavori si ritrovano, infatti, poesia, romanzo, racconto, drammaturgia, saggistica, traduzione … Continua a leggere
25.8.2024 07:01Poesie di Massimo Ridolfi, Il poeta di Teramo sposta il centro di gravità del moto dialettico dai rapporti predicativi a quelli operativi, va per via ...Parliamo di poesia e di uno dei pochissimi poeti significativi degli ultimi 40 anni. Parliamo di Mario Lunetta, poeta romano oggi circondato dal silenzio. È un impegno doveroso per una rivista come l’Ombra che cerca di trovare un filo rosso … Continua a leggere
16.8.2024 07:33Un Ricordo del poeta romano Mario Lunetta (1934-2017), La scrittura della contraddizione, Dice Pound, con splendida icasticità: “Nessuna buona poesia ...A proposito di Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione, di Alfonso Berardinelli (Quodlibet, pp. 424, 2007), vorrei citare direttamente l’autore al paragrafo “La poesia italiana alla fine del Novecento”. Berardinelli,riferendosi al panorama della poesia italiana degli ultimi trenta anni del novecento, … Continua a leggere
9.8.2024 07:09Quella carta geografica isomorfica delle antologie di poesia che tende ad appiattire tutto il panorama del secondo Novecento come un susseguirsi di f...Personalmente, credo il pubblico della poesia si iscriva in un discorso socio-storico-antropologico, che affonda il suo statuto nella definizione stessa del rapporto fra letteratura e pubblico, con lo stabilirsi del modo di produzione editoriale in relazione all’emergere di una platea interessata al … Continua a leggere
6.8.2024 07:09Esiste ancora un pubblico della Poesia? Gli autori rimossi dalla memoria critica: Emilio Villa, Helle Busacca, Anna Ventura, Maria Rosaria Madonna, Gi...Ivan Pozzoni «esperimento» di «esperienza» estetica riot-kitchen UMANE TRANSUMANZE Le altitudini rarefatte d’affetti delle scalate anaerobiche a mani nude sulle nostre rocce aguzze, foglie di fico d’India di ferite auto-inferte, condite con succo d’aceto balsamico e ammoniaca, senza alleviare allevano, … Continua a leggere
3.8.2024 06:50Due componimenti di Ivan Pozzoni, «esperimento» di «esperienza» estetica riot-kitchen, con una Glossa di Giorgio Linguaglossa(Marie Laure Colasson, présence, 30×30, acrilico, 2024) . caro Ivan Pozzoni o di qua o di là la tua poesia tratta i pensieri come frecce acuminate da indirizzare al pubblico dei lettori letterati alla maniera di Gian Pietro Lucini (da … Continua a leggere
28.7.2024 08:45Lettura di una poesia di Mimmo Pugliese con interventi di Francesco Paolo Intini e Giorgio Linguaglossa, di Marie Laure Colasson, présence, 30×30, acr...Siamo in crisi, ma non è colpa di Cucchi di Luca Benassi Con una certa sorpresa, la critica ha di nuovo sollevato la “questione cucchi”. Il dibattito prende le mosse da un articolo di Gianfranco Lauretano dal titolo Contro Maurizio … Continua a leggere
19.7.2024 14:16È dall’inizio degli anni Duemila che si discute dell’egemonia milanese, dell’asse Riccardi-Cucchi, dell’oligarchia raccolta intorno alla Mondadori, de...«Qui giace un autistico» 1] Odin: Ogni battaglia della «neon»-avanguardia è aeriforme [Ogni «neon»-avanguardista, scatenandosi dalla schiavitù della contingenza locale, deve accettare la sfida dei capitalismi nomadi, asfissiandone i mezzi di dominio (mass-media), recidendone la volatilità, illuminandone il lato … Continua a leggere
16.7.2024 09:40ANTI-«MANIFESTO» NEON-AVANGUARDISTA e poesie di Ivan Pozzoni, Ogni «forma-poesia» è caduta, L’ironia è medium di rimorfologizzazione, La «militanza» è...Fuoriuscito, con un capitombolo, dalle ibernazioni linguistiche dei linguaggi poetici novecenteschi, per Fabio Sebastiani è prioritaria la trasfusione lessicale di diversa e spuria provenienza nel vaso di coccio di una forma-poesia nuova che ha accettato di misurarsi con il trash … Continua a leggere
10.7.2024 06:20Poesie nuove di Fabio Sebastiani, con due note di lettura di Guido Oldani e Giorgio Linguaglossa, Fuoriuscito, con un capitombolo, dalle ibernazioni l...(Letizia Leone, da Viola norimberga, Perrone editore, 2018) . Si ritrovarono in un luogo incerto del metaverso a sorseggiare un Hemingway cocktail. Poi la scimmia da circo in giubba rossa sentenziò: «Il detective letterario è trash ma fa lo snob» … Continua a leggere
3.7.2024 08:20Letizia Leone, Poesie da Fiori e fake news, Affiori, Roma 2024, Dai Fiori alle fake news il passo è breve ma drammatico. Tutto è come è, è la poiesis ...https://t.co/dIVVORtQbYPoetry kitchen La parola è il cavallo di Troia, una volta che fa ingresso nella città delle parole, si perde nelle strade più svariate, e il significante è il suo cavaliere che crede ingenuamente di guidare il cavallo secondo i … Continua a leggere
23.6.2024 06:40Sull’odierna condizione di sommergibilismo della poiesis di Marie Laure Colasson, Poesie di Letizia Leone, Giorgio Linguaglossa, Lucio Mayoor Tosi, Fr...Scritto nel giorno che si è voluto chiamare Dantedì. E meno male che sia naufragato il progetto di chiamarlo Dante day o Dante’s day! che pure è stato minacciato, a imitazione del Bloom’s day. Dante amava il plurilinguismo, ma non … Continua a leggere
16.6.2024 06:45Dante ieri ed oggi nella lettura di Dino Villatico: Tra la Vita Nuova e la Commedia s’inserisce la riflessione sul linguaggio, il De Vulgari eloquenti...Il disallineamento fraseologico e la contaminazione Nelle società democratiche del capitalismo cognitivo si assiste alla liberalizzazione del fantasma, la società è diventata fantasizzante, si ha un liberi tutti con tutti i liberi fantasmi. È nella opposizione fra fantasia e realtà … Continua a leggere
7.6.2024 06:48Alfonso Cataldi, Ripari transitori (Cartoline senza referente), Nelle società democratiche del capitalismo cognitivo si assiste alla liberalizzazione ...(Lucio Mayoor Tosi, senza titolo, 60×60 cm acrilico, 2024) Marco Colletti compie minuscoli gesti linguistici per liberarsi dalla tirannia della poesia apofantica, sposta lo sguardo dall’oggetto del pensiero all’analisi e alla indagine dei presupposti del pensiero tout court, piega l’interrogare … Continua a leggere
5.6.2024 06:25Marco Colletti, La materia non esiste, La Vita Felice, pp. 128, € 12, 2024, Lettura di Giorgio Linguaglossa, Il poeta romano impiega il linguaggio fo...Una poesia kitchen di Gino Rago, n. 16 All’Ufficio Affari Riservati di via Pietro Giordani n.18il titolare,il poeta Giorgio Linguaglossa, riceve il commissario Belfagorche ha sostituito gli incompetenti Ingravalloe Montalbano. Belfagor dice:«Dopo mesi di indagini, intercettazioni, pedinamentie appostamentiquei due incapaci … Continua a leggere
29.5.2024 06:20Una poesia kitchen di Gino Rago, da ‘Storie di una pallottola e della gallina Nanin’, Progetto Cultura, 2022. Lettura di Giorgio Linguaglossa(Lucio Mayoor Tosi, ascensore, 70×70, acrilico, 2024) . Nell’ottica di approfondire e rendere fruibile quanto più possibile la poetry kitchen, ho intrapreso un percorso esplorativo attraverso le scuole del circondario. Ho avuto il piacere di essere accolto con molta simpatia … Continua a leggere
24.5.2024 06:20La poetry kitchen incontra gli studenti della Scuola secondaria di primo grado di Frascineto e le II classi del Liceo Scientifico di Castrovillari, a...(Marie Laure Colasson, absence, acrilico, 30×30, 2024) . La poesia che parla all’orecchio destro mentre l’autore è distratto (da sé e dai propri pensieri), e detta un verso inspiegabilmente bello; e l’autore che la cerca, cerca quel suggerimento… è quel … Continua a leggere
14.5.2024 07:23La poesia che parla all’orecchio destro mentre l’autore è distratto (da sé e dai propri pensieri), e detta un verso inspiegabilmente bello; e l’autore...(Lucio Mayoor Tosi, senza titolo, 70×70, acrilico, 2024) . Giuseppe Gallo Caro Lucius Verus, è vero che sulla stella 3GG-28/7:50, a volte, germogliano strani fenomeni, ma decriptare qualcosa che non ho avuto la possibilità di leggere è un miracolo! Forse … Continua a leggere
1.5.2024 07:40Dalla Antologia ‘Voci degli Avatar dagli esopianeti disseminati nel Cosmo’, Voci di Giuseppe Gallo (Gaius Gallus), Alfonso Cataldi (Alf. Galacticus), ...(Lucio Mayoor Tosi, paesaggio, acrilico, 70×70, 2024) . La gentificazione dei pianeti disseminati nel Cosmo È avvenuta una deflagrazione sul pianeta Terra, i superstiti sono trasmigrati su vari pianeti o esopianeti del cosmo che parlano tramite degli Avatar. Con il … Continua a leggere
23.4.2024 06:20La gentificazione dei pianeti disseminati nel Cosmo, Scambio di Missive telepatiche tra vari pianeti dispersi nel cosmo tra gli Avatar Gneo Gaius Fabi...Raffaele Ciccarone, corde, acrilico, 60×60, 2024 . L’Ombra delle Parole ha attivato da tempo una Unità di crisi per seguire e monitorare tutta la notte quello che sta accadendo nella poesia italiana. Mi auguro che la normologia maggioritaria non si … Continua a leggere
17.4.2024 06:20Una Unità di crisi per seguire e monitorare tutta la notte quello che sta accadendo nella poesia italiana, Il modello ludolinguistico, il modello neor...“per favore chiamatemi Higgs” video di Gianni Godi. https://youtu.be/AWXNOdlIHMg?si=8-w_DsmbHcQZu5qY https://youtu.be/AWXNOdlIHMg?si=m-qz0qef6SAM-J3c Ho avuto modo in passato di soffermarmi sulla scrittura di Stefano Taccone, (storico dell’arte, critico d’arte, poeta e scrittore) approfondendo il senso di una poetica posta sotto il segno dell’onirismo, … Continua a leggere
13.4.2024 06:20I meccanismi ludolinguistici di Stefano Taccone come demistificazione del reale. Poesie da “Sciogliete le rime”, campanotto editore, 2023, Lettura di...(Marie Laure Colasson, object mystérieux, 20×20 cm acrilico, 2024) Il Reale la poesia di Lorenzo Pompeo lo raffigura in modo traslato e intersemico, lo convoca in una struttura auto sufficiente e auto immune, erige, come dire, la struttura difensiva e ostensiva della … Continua a leggere
8.4.2024 06:20Lorenzo Pompeo, La fondazione della città di Gomerosol, ensemble, Roma, 2024, pp. 68 € 13. Lettura di Marie Laure Colasson, il Reale è raffigurato in ...Franco Falasca, poeta romano, ha fondato nel 1973 l’“Ufficio per l’Immaginazione preventiva” e, dal 1973 al 1979 l’Ufficio realizza pubblicazioni tentando di ampliare o indefinire la nozione di arte e letteratura: S.p.A., Roma; Imprinting, 1975-79, Roma, rivista di sperimentazione e … Continua a leggere
5.4.2024 06:31Franco Falasca, malinconie smargiasse, poesie 2011-2022, fabio d’ambrosio editore, 2023 pp. 180 € 15. Lettura di Marie Laure Colasson, i lettori sono ...(Marie Laure Colasson, Absence 70×70 cm acrilico, 2024) Sono Dino Villatico nato a Roma nel 1941, il 28 aprile. Infanzia trascorsa a Roma, infuriava la guerra: il ricordo più remoto è, infatti, il bombardamento di Centocelle, e per anni sono … Continua a leggere
2.4.2024 07:21Sono Dino Villatico nato a Roma nel 1941, il 28 aprile. Infanzia trascorsa a Roma, infuriava la guerra, il ricordo più remoto è, infatti, il bombardam...Marie Laure Colasson, macchia nera, 60×60, acrilico, 2024 . Marie Laure Colasson «Riflettendo su queste ultime composizioni kitchen in formato-dialogo mi sono accorto che quello che noi stiamo facendo è semplicemente un ampliamento del campo extrasemantico della semantica o, per … Continua a leggere
28.3.2024 07:20La serendipità del linguaggio corrisponde alla serendipità del funzionamento della nostra mente. La poetry kitchen non può fare a meno della prassi se...⬆️
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